La donna morta in ospedale Indagati medici e infermieri

Morte di Fatma Jejili: indagati i medici e gli infermieri che la ebbero in cura. L’ipotesi di reato è quella di omicidio colposo.

Sabato è stata eseguita l’autopsia sul cadavere della donna: al momento l’esito dell’esame necroscopico resta riservato. Si attendono i riscontri degli esami sui prelievi fisiologici eseguiti dal medico legale.

L’iscrizione nel registro degli indagati è un atto dovuto e di garanzia: sino a quando l’esito dell’esame autoptico non sarà depositato, ogni ipotesi resta aperta. Tuttavia «l’ipotesi che tra le cause del decesso della moglie del mio assistito vi sia la mancanza di diligenza da parte del personale ospedaliero, che l’ha lasciata in attesa per almeno tre ore prima di visitarla, resta validissima», ha commentato Battaglia.

Il pubblico ministero Sabrina Ditaranto ha formalmente aperto un fascicolo per far luce sulla morte della donna tunisina di 34 anni deceduta alle 18 di sabato 5 aprile, dopo essere arrivata al pronto soccorso dell’ospedale di Luino con difficoltà respiratorie. Le condizioni della donna sarebbero andate via via peggiorando sino al decesso, senza che le venissero prestate cure.

«I medici sarebbero intervenuti – spiega Battaglia – soltanto quando ormai non c’era più nulla da fare per salvare la vita della donna». Il marito Ali Rtinai ha presentato querela contro l’ospedale.

Fatma era arrivata in ospedale intorno alle 13.30 accompagnata proprio dal marito: le era stato assegnato un codice verde, che indica il livello d’urgenza più basso. Per questo, forse, la donna ha dovuto attendere almeno tre ore prima che qualcuno la visitasse.

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