La famiglia si chiude nel silenzio In Comune si alza la tensione

Abita a Gavirate Greta Ramelli, la ventunenne varesina impegnata in una missione umanitaria in Siria della quale, dal 31 luglio, non si hanno più notizie.

Non commenta il padre della ragazza, comprensibilmente chiuso nel massimo riserbo: «Le cose dette e scritte penso che bastino, del caso si sta occupando la Farnesina, non voglio aggiungere altro». Sulla vicenda vige il silenzio più totale: Greta era impegnata sul campo con l’associazione Horraty – Assistenza Sanitaria in Siria della quale – con Vanessa Marzullo di Brembate – era la fondatrice.

Anche la ragazza bergamasca, insieme a una terza persona, è scomparsa nel vortice infernale di Aleppo. Greta Remelli studia Scienze Infermieristiche. Da anni è impegnata in attività di volontariato che l’hanno portata a prestare aiuto nelle zone più tormentate dell’Africa e dell’Asia.

Volontaria per l’Organizzazione Internazionale di Soccorso è operatrice di pronto soccorso e trasporto infermi nel settore emergenza. Nel maggio 2011 ha trascorso quattro mesi in Zambia nelle zone di Chipata e Chikowa lavorando come volontaria per alcuni centri nutrizionali per malati di Aids per poi recarsi, nel dicembre 2012 a Calcutta, dove ha svolto volontariato presso la struttura Kalighat e ha visitato progetti di assistenza alla popolazione indiana presente nelle baraccopoli.

Giovanissima eppure già con tanta esperienza sulle spalle. Tanta vita vissuta in prima linea. Attualmente si occupa principalmente di Siria, sia per quanto riguarda l’accoglienza dei profughi che sul campo, negli aiuti umanitari. Al momento della sua scomparsa stava collaborando con il “Comitato Sos Siria di Varese”, l’associazione delle comunità arabe siriane e con Ipsia nel progetto “Assistenza Sanitaria in Siria”.

La perdita di contatto con la giovane varesina ha subito allarmato non solo gli organismi internazionali e nazionali ma anche il comune di Gavirate. Il clima in paese è surreale e il silenzio d’obbligo in casi come questi. La casa dove Greta abita con la famiglia è “protetta” e, come sempre in questi casi, ogni parola scritta e detta ha un grandissimo peso.

Il neo sindaco di Gavirate , al telefono, prova a descrivere il clima sospeso che la sua comunità sta vivendo in queste ore. Si ascolta con trepidazione i Tg, si leggono le pagine internet e dei social in attesa di qualche notizia in più da Roma che parli di Greta e Vanessa.

«La famiglia di Greta abita in una zona centrale del paese – spiega il primo cittadino – ho appreso anche io la notizia da poche ore, un fatto che ci ha gettato nella più scura preoccupazione. Greta è una ragazza giovanissima e seppur ventenne ha già vissuto diverse esperienze in prima linea per i popoli che necessitano aiuto».

«La Siria è una zona pericolosa e vedere una ragazza così giovane mossa da un così forte senso di altruismo è una cosa molto toccante – prosegue – Ho da poco sentito la famiglia Remelli, ho espresso la mia vicinanza non solo come rappresentate delle istituzione ma come persona e donna – termina – Ribadisco quello detto al padre, per qualsiasi evenienza o bisogno il Comune sarà presente, l’intera comunità di Gavirate è loro vicina».

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