La giunta non taglia lo stipendio Scoppia la polemica a Malnate

È battaglia a Malnate sulle indennità di sindaco, assessori e consiglieri: il Pdl infatti, aveva presentato una precisa istanza, ma la richiesta del centrodestra malnatese è stata bocciata. Nessun taglio in vista come ha commentato amaramente il portavoce del Pdl, : «La nostra richiesta – spiega Rimoldi – era di azzerare le indennità di presenza dei consiglieri comunali (3.000 euro) e le indennità di presenza per le commissioni (3.400 euro) e di ridurre di un importo uguale (6.400 euro) le indennità di carica di sindaco e assessori, non un grandissimo sforzo.

Per assessori e sindaco, si tratta di circa 90 euro lordi al mese. I soldi risparmiati (12.800 euro) li avremmo investiti sul sociale (assistenza e servizi alla persona, più assistenti domiciliari sul territorio)». Rimoldi non ci sta: «I nostri consiglieri – spiega – erano disposti a rinunciare al gettone di presenza, i consiglieri di maggioranza no, così come non sono disposti a diminuire di poco la loro indennità sindaco e assessori. È un peccato, si è persa un’occasione in cui una buona politica avrebbe potuto aiutare concretamente delle persone in difficoltà, e non solo a parole come accade spesso. Sarebbe stato bello se tutti avessero fatto uno sforzo in più, specie in un momento come questo. Tra l’altro è singolare che l’anno scorso, il capogruppo del Pd a Varese (Mirabelli), avesse fatto la proposta addirittura di azzerare completamente le indennità di assessori e sindaco».

«Prendo atto – continua – che il Pd di Malnate, insieme al segretario provinciale del Pd (Astuti), la pensano diversamente da Mirabelli». Gli stipendi degli amministratori restano inalterati: «In realtà- replica il sindaco di Malnate, – l’opportunità l’abbiamo colta appena insediati andando a dimezzare la nostra indennità. Sapevamo già bene all’ora che sarebbero stati periodi difficili e quindi è giusto che la politica sia la prima a dare un segnale».

Il sindaco difende il bilancio: «Da una parte – dice – non abbiamo tagliato i servizi e dall’altra, dal punto di vista della fiscalità, abbiamo applicato un modello di detrazioni che a tutela delle fasce più svantaggiate. Una scelta che l’opposizione mi pare avesse condiviso in commissione. Durante il consiglio comunale su alcune proposte della maggioranza il Pdl si è addirittura astenuto, non votando contro. Il Pdl ha chiesto una maggiore apertura, una richiesta che non leggiamo dalle parole del portavoce (Rimoldi) che non sappiamo essere di Forza Italia o del Nuovo Centro Destra».

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