La variante Pgt corre sui binari Rivoluzione all’ex scalo merci

Definite le linee di sviluppo urbanistico: ecco tutti i capisaldi
Qui la mappa interattiva per visualizzare la trasformazione gallaratese

Riparte l’iter della variante al Pgt, ecco come cambierà la città: tante aree produttive dismesse recuperate, a cominciare da tutta la zona che corre parallela ai binari della ferrovia.
È questo il cuore della trasformazione di Gallarate disegnata dal titolare all’Urbanistica . La zona che da piazza Giovanni XXIII arriva fino all’ingresso dello scalo merci di via Pacinotti è destinata a subire profonde trasformazioni.

Oggi è in preda al degrado, con le vecchie officine delle Fs diventate il rifugio di questuanti e senza tetto. Domani, come detto, cambierà volto.
A cominciare dal piazzale della stazione: confermati i parcheggi, negli edifici oggi abbandonati troveranno spazio un deposito per le biciclette dei pendolari e una ciclofficina. Oltre a una delle due medie strutture di vendita previste.
Da qui partirà una strada che correrà vicina alla ferrovia, parallela a viale Milano. Obiettivo: sgravare quest’ultima dal traffico automobilistico. Residenze e negozi di vicinato sorgeranno al posto del vecchio scalo merci, così come al posto delle vecchie officine.
Altro punto qualificante della variante al Pgt è la trasformazione del Casermone. Ovvero il deposito dell’aeronautica militare: la Difesa pensa a dismetterlo, Palazzo Borghi a trasformarlo un incubatore di impresa che “allevi” le start-up legate al mondo dell’aeronautica.

Ci sono diverse aree produttive oggi abbandonate che la giunta vuole recuperare, fedele al principio dello stop al consumo di suolo. Nuove case sorgeranno al posto delle industrie abbandonate tra via don Gnocchi e viale XXIV Maggio, tra via Vespucci e via Mameli, in fondo a via Aleardi, tra via Torino e via Matteotti. In quest’ultimo ambito è prevista anche la seconda media struttura di vendita.
Diventeranno spazi commerciali e artigianali le vecchie industrie di via Roma e di via Bersaglio,

mentre per quella compresa tra via Vespucci e via Caboto il futuro è legato al terziario. Gli ultimi due ambiti di trasformazione riguardano un edificio residenziale tra vicolo del Transito e via Trombini, che sarà riqualificato mantenendo la stessa destinazione, e un’area di viale Danimarca per lo più verde. Inserita nella zona industriale al confine con Cassano Magnago, potrà ospitare nuovi capannoni.
Depositata lo scorso 20 ottobre, e scaricabile dal sito del Comune di Gallarate, tutti possono dire la loro sulla variante: le osservazioni vanno depositate entro il prossimo 20 novembre.

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