L’Aquila nera vola anche su Varese

Provincia nel mirino dei carabinieri del Ros: perquisizione nella casa di una donna di 36 anni a Besano. Abitava nel capoluogo anche Marina Pellati, compagna dell’ideologo dell’organizzazione nazifascista

– Aquila nera: tutte le donne di in provincia di Varese. Varesina è la dama nera , 49 anni, compagna dell’ideologo e indiscusso vertice dell’associazione eversiva nazifascista che stava organizzando azioni terroristiche in tutta Italia, arrestata con Manni stesso a Pescara ieri mattina dai carabinieri del Ros insieme ad altre undici persone per associazione con finalità di terrorismo o di eversione dell’ordine democratico, associazione finalizzata all’incitamento alla discriminazione o alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi nonché tentata rapina.

La donna condivideva con il marito sia le idee politiche che il grande piano di destabilizzazione dello Stato italiano con attentati terroristici contro prefetture, questure e agenzie di Equitalia da far saltare in aria “con i dipendenti dentro”, dicono i sodali nelle intercettazioni.
«In simultanea in più parti d’Italia – diceva Manni – Non una oggi a Pescara e tra sette giorni un’altra a Milano. Tutte insieme». La dama nera di Varese, rimasta legata al territorio che le ha dato i natali e che da sempre si è

mostrato sensibile nei confronti di ideologie di estrema destra, non era la sola donna di Manni.
I carabinieri di Varese all’alba di ieri mattina hanno supportato gli uomini del Ros arrivati a Besano per perquisire l’abitazione di una donna di 36 anni.
Una besanese quasi invisibile, impiegata, incensurata, reclutata in Avaguardia Ordinovista, così Manni aveva battezzato il gruppo eversivo nato dalle ceneri di Ordine Nuovo, da , 33 anni, di Legnano arrestato ieri mattina durante il blitz scattato in tutta Italia. Se Manni è considerato il capo indiscusso del sodalizio Infantino era l’alter ego del boss: «Condivide ogni aspetto strategico dalle condotte volte al proselitismo, le verifiche di nuovi associati, la programmazione di azioni violente, la realizzazione di un disegno politico formale parallelo», scrivono gli inquirenti.
E da Infantino sarebbe stata reclutata la besanese denunciata a piede libero insieme ad altre 43 persone. La misteriosa Aquila Nera di Besano, pronta a compiere anche azioni violente, e Infantino si sarebbero anche incontrati in diverse occasioni.
La donna, per gli inquirenti, era parte consapevole e attiva del piano. Besano è sotto choc: «Nessuno conosce l’identità di questa persona – ha commentato ieri il sindaco – Quanto accaduto è inquietante. Nessuno avrebbe potuto immaginare la presenza nel nostro paese di una persona pronta anche ad azioni violente e vicina ad idee simili».

La trentaseienne varesotta avrebbe collaborato pubblicando post su Facebook, dando pieno sostegno all’organizzazione, dimostrando di conoscere perfettamente le finalità del movimento, aderendo alle idee politiche e dichiarandosi disponibile alla commissione di azioni violente alle quali si era detta pronta a partecipare.
Infantino l’avrebbe indottrinata negli ultimi 12 mesi trovando nella trentaseienne un’adepta perfetta. A casa della donna sono stati trovati e messi sotto sequestro un computer portatile e un telefono cellulare con il quale avrebbe commesso i reati contestati. Pc e cellulare che l’hanno tradita: proprio seguendo le tracce lasciate in rete e sui tabulati telefonici gli uomini del Ros sono arrivati sino a lei.