Laveno saluta l’ultimo dei pescatori «Con Giorgio se ne va un pezzo di lago»

Nessuno in paese si aspettava di dover dire addio a una personalità come Giorgio Levati: conosciuto e ben voluto da tutti lascia un vuoto incolmabile nella sua famiglia

– Il maltempo colpisce ancora e duramente l’alto Verbano e a meno di una settimana dal morto affogato di Ispra uccide ancora. Due persone sono state sepolte da una frana nelle loro stanze da letto sabato sera a Cerro di Laveno, e sua nipote di appena 16 anni sono stati uccisi dall’ennesima frana che ha sconvolto l’alta provincia.

Nella piccola frazione lacustre oggi c’è dolore e paura. La riva è stata quasi completamente inghiottita dal lago che si sta ritirando e anche le colline da ieri notte non sono più sicure. Si prova a ricordare quegli istanti nel buio e nel silenzio, la pioggia battente e una gigantesca mole scura che cade dall’alto. «Abitiamo qui vicino, non abbiamo sentito nulla , solo le sirene che arrivavano e poi, lungo il rettilineo di via Reno,

si spegnavano e frenavano –dicono alcuni residenti lungo la provinciale – la villetta inghiottita dalla frana si affacciava proprio su questa via- abbiamo pensato ad un incidente stradale e solo questa mattina, davanti a noi. Lo spettacolo è stato apocalittico. Ero a casa ho sentito arrivare i soccorsi e le persone che evacuavano, un viavai di forze dell’ordine concitato, abbiamo avuto paura».
Si racconta che anche in passato c’erano già state avvisaglie di un crollo imminente o quanto meno di una problematica idrogeologica: «Ad ogni temporale venivano già detriti da quella collina. Possiamo dirlo, eravamo spaventati e ce l’aspettavamo anche visto quello che stava accadendo intorno. Frane e smottamenti in ogni paese, qui la situazione sarebbe peggiorata ulteriormente».