Sassi sulle auto, choc in città «Gesto senza giustificazioni»

Malnate sotto choc per la vicenda dei ragazzini sorpresi a lanciare sassi contro le macchine in corsa lungo la Briantea.

Nelle ultime ore, infatti, quattro adolescenti di Malnate, di età compresa tra i 15 e i 16 anni, sono stati denunciati dai carabinieri della stazione di Malnate per aver devastato la macchina di un automobilista di Cagno che stava percorrendo la Briantea insieme alla fidanzata. Dalla collina di San Matteo sono stati lanciati almeno tre sassi che hanno colpito la carrozzeria della sua Fiat 500, danneggiando il tetto, il parabrezza, ma soprattutto il finestrino del passeggero, andato in frantumi.

Il sindaco di Malnate, , è rimasto sconcertato dai fatti. «È un atto gravissimo – spiega il primo cittadino – che deve essere condannato senza mezzi termini e che non può essere giustificato in nessun modo. Un gesto che non può essere neppure minimizzato, ma va affrontato con grande durezza. Il segnale che riceviamo da una vicenda del genere è di lavorare ancora di più negli ambiti nei quali si sta già portando avanti un certo tipo di impegno».

I quattro ragazzini sono stati già segnalati alla Procura dei Minori: quello che hanno fatto avrebbe potuto avere conseguenze pesantissime. Forse la loro intenzione era solo quella di spaventare gli automobilisti, ma la tempesta di pietre che ha investito la Fiat 500 con a bordo la coppia di fidanzati, avrebbe potuto avere effetti devastanti, drammatici. L’automobilista, perdendo il controllo anche solo per lo spavento, poteva schiantarsi contro un muro o contro una macchina che viaggiava nella direzione opposta.

«Di fronte a comportamenti di questo genere si resta senza parole – insiste Astuti – è evidente che è impensabile che le forze dell’ordine siano in ogni dove, la risposta la deve dare la comunità che deve continuare a lavorare come stanno facendo le agenzie del territorio, la scuola, le associazioni, le parrocchie. Bisogna lavorare in sinergia».

Il sindaco ne ha dato una chiave educativa: «Non possiamo pensare di sorvegliare 24 ore al giorno – spiega – ogni singola area del territorio. Bisogna lavorare insieme alle famiglie, andando a stimolare sorveglianza e partecipazione per sconfiggere i fenomeni che portano a questi atti imbecilli». In passato la colina di San Matteo era già stata teatro di vicende intollerabili: un gruppo di ragazzini, infatti, si era già divertito a lanciare pietre sulle macchine, altri invece avevano imbrattato l’antica chiesa.

© riproduzione riservata