Siamo a due passi dal Corso Ma si sta come in discarica

Ieri in via Romagnosi la comparsa di un grosso ammasso di rifiuti. Dai pannolini alle bottiglie, una vergogna. Gev a caccia del colpevole

– Tra i sospettati non c’è la Befana: difficile che un tale ammasso di spazzatura possa stare su una scopa. La nobile vecchietta volante, del resto, non sembra nemmeno capace di un tanto malcostume.
Davanti allo spettacolo immondo – perché di immondizia effettivamente si tratta – rinvenuto ieri mattina in via Romagnosi, pieno centro storico, l’ironia è un’ultima spiaggia per cercare di ritemprarsi dal disgusto.
E non vengono in mente parole diverse da quelle abusate in casi come questo – disgusto appunto o ribrezzo, o vergogna – per descrivere un cumulo di rifiuti talmente variegato da sembrare il residuo di un bazar a fine giornata: sacchetti di plastica e di cartone – alcuni raffiguranti sul dorso famose marche di catene d’abbigliamento cittadine e non solo – cappelli, pannolini, bottiglie di vetro con decisa prevalenza per la categoria birra ed alcolici, scatole e scatoloni, un paio di scarpe basse ed uno di stivali.

E poi ancora: vestiti di ogni foggia e colore, tra i quali spiccava un paio di pantaloni da bimbo, polistirolo, carta, cartone e cartoncino, ricevute postali con tanto di mittente e destinatario.
A giudicare dall’odore stomachevole, si sospetta anche la presenza di cibo, forse resti di pesce: un Nirvana per gli amici roditori che popolano la città. Il tutto faceva capolino sotto la finestra della nostra redazione: impossibile, anche per il giornalista più distratto,

non notarlo.
E giaceva in modo disordinato, come se fosse stato buttato alla rinfusa da più soggetti diversi, in un happening della maleducazione che ha scelto come punto di ritrovo un cantuccio di questa via pedonale, passaggio che collega corso Matteotti a via Marcobi.
La discarica di Varese centro è rimasta visibile al mondo per tutta la giornata di ieri, a due passi dal via vai del popolo dei saldi o di chi ha scelto di fare due passi per digerire il pranzo della festa. Non si sa se gli addetti di Aspem abbiano notato il deposito abusivo. Di certo, quello in questione, non era un cumulo di rifiuti in attesa di un ritiro in una sede prestabilita: per ripulire una catasta del genere, l’intervento della nettezza urbana è comunque extra-budget. A spese dei contribuenti.

Avvisate della situazione, le Guardie ecologiche del Comune di Varese non sono cadute dalle nuvole.
Purtroppo: «Giusto un mese fa si è verificato un episodio analogo – ha commentato il coordinatore– Stesso punto, stesse modalità: siamo risaliti ai responsabili ed abbiamo comminato alcune multe. Nella prima mattinata di domani (oggi, ndr) andremo sul posto e raccoglieremo gli indizi per cercare di capire chi è stato stavolta».
Solo allora sarà allertata Aspem per il ritiro. La frequenza con cui tali ritrovamenti si ripetono impone una riflessione: «Bisogna inasprire le sanzioni – si ripete ancora una volta la guardia – È l’unico modo per combattere questa tendenza».
A fine pomeriggio, dalla piramide di pattume mancavano le scarpe viste precedentemente: forse, per qualcuno, non erano poi così da buttare.