Spunta Alfieri dopo Marantelli Il Pd ha tanti nodi da sciogliere

In campo, come candidato sindaco, potrebbe arrivare anche Alessandro Alfieri. Il numero uno del Pd lombardo, varesino e già candidato del centrosinistra nel 2002, quand’era solo agli esordi della sua carriera politica, sarebbe uno dei nomi “di peso” che il Pd vorrebbe lanciare per “conquistare” Varese nel 2016.

Il nome di Alfieri come potenziale candidato sindaco del centrosinistra a Varese ha iniziato a circolare alla fine della scorsa settimana, dopo una serie di incontri e contatti tra i vertici del partito.

Niente di ufficiale, visti anche i tempi prematuri, ma sicuramente si tratta di una risposta renziana al fatto che, subito dopo le elezioni Europee e l’ottimo risultato del Pd anche a Varese, abbia iniziato a circolare un altro nome di peso, quello del deputato . Il toto-candidato, per quanto manchino ancora poco meno di due anni, ha di fatto già coinvolto il Pd, sia a livello di base che nei propri vertici.

Se i diretti interessati al momento non sono mai intervenuti (e difficilmente lo faranno, aspettando più saggiamente di vedere il riscontro tra i militanti) sono i referenti delle diverse correnti del Pd a livello cittadino e provinciale che stanno portando avanti “in sordina” la discussione.

Mentre a livello ufficiale è già stato posto il problema del metodo con cui affrontare la preparazione alle comunali: primarie sì o primarie no? Tema sul quale sono intervenuti già il segretario provinciale, l’ex consigliere regionale , il capogruppo del Pd e l’ex candidata sindaca .

Un Pd che supera il 40% a livello cittadino e può tranquillamente aspirare a vincere le prossime elezioni non può farsi trovare impreparato di fronte alle contromosse che arriveranno da un centrodestra in difficoltà ma non ancora sconfitto.

Quindi, la prima mossa da fare è quella di individuare il candidato sindaco.

Il programma, in effetti, c’è già: in questi anni, di fronte all’immobilismo amministrativo, il centrosinistra ha già steso documenti su documenti con le proprie proposte per il rilancio della città giardino.

Dalla visione alternativa su piazza Repubblica, con un polo culturale nell’ex caserma, al potenziamento di via Piana di Luco come alternativa alla Gasparotto-Borri, il potenziamento della mobilità dolce rispetto a favorire il traffico privato e una maggiore attenzione a tutte le periferie. Il centrosinistra le idee per governare Varese ce le ha ormai da oltre dieci anni.

Finora sono mancati i voti. Adesso potrebbero esserci, anche se il voto alle Europee non può essere paragonato con quello per le amministrative e vincere le comunali sarà più difficile.

I due nodi da risolvere, alla fine, sono semplici: se utilizzare o meno il metodo delle primarie per la scelta del candidato sindaco. O se, in caso contrario, quest’ultimo sarà espressione della corrente renziana, che ha la maggioranza a livello provinciale, o di quella cuperliana, che invece ha vinto il congresso cittadino.

Oppure, una terza via, per trovare l’intesa tra i due gruppi. In questo caso potrebbe emergere un nuovo nome, nato dall’intesa tra Alfieri e Marantelli. Al momento, tuttavia, i nomi di “grosso calibro” sono i loro.

Più quello, che puntualmente torna, di Adamoli. Ma in questo caso, se la possibilità di Alfieri si concretizzasse, i renziani dovrebbero fare una loro prima scelta interna.

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