Tra goliardia e tradizione Città in cerca di un nuovo Re

Via al totonomi per il successore di Natale Gorini sul trono bosino. Dal Fico al prof, voi chi vorreste? VOTATE IL NOSTRO SONDAGGIO

– In città, volente o nolente, è partito il toto-Re Bosino. Si apre la corsa alla successione, dopo le dimissioni di , che per oltre un ventennio ha indossato divisa e cappello del sovrano del carnevale nostrano. Trovare un degno erede non è un compito semplice e nemmeno la Famiglia Bosina, l’associazione che difende dialetto e usanze locali e organizza il carnevale varesino, ha ancora un nome da designare. Il dibattito è dunque accesissimo.

Le caratteristiche di questa figura sono: la conoscenza della lingua bosina, la capacità di comporre in versi e l’estro di portare contenuti sempre nuovi e pungenti nel suo discorso, che deve essere ficcante ma senza cattiveria. Il Re Bosino ha infatti per tradizione la più ampia libertà di parola: per mettere in risalto avvenimenti, osservazioni, critiche e suggerimenti nei confronti di chiunque, con particolare attenzione alle questioni insolute della città e dell’amministrazione comunale, ma anche a bacchettare il malcostume dei varesini.
Se una colorita mescolanza di ironia, sagacia, vis comica, e capacità dell’uso del dialetto sono da individuare in chi, dal prossimo anno, potrebbe detenere per una settimana le chiavi della città, il candidato ideale potrebbe essere il Fico d’India, . La sua simpatia travolgente potrebbe dare del filo da torcere a Fontana e successori.

Più istituzionali e legate ad un uso impeccabile della lingua potrebbero essere figure come quelle di , presidente emerito dei Monelli della Motta, o del professor , varesino, docente dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.
La proposta di , che da anni interpreta un’altro personaggio del carnevale bosino, renderebbe, invece, vacante la poltrone del Pin Girometta. Gorini, dalla sua aveva il piglio dell’attore maturato nella gruppo teatrale bosino, dal quale potrebbe emergere la designazione di .,

nella terna finale del concorso per il poeta bosino 2015, ha certamente la preparazione in campo letterario, mentre di Brinzio, autista di bus di linea, ma anche poeta e attore bosino, personaggio ne “Il Pretore”, potrebbe mettere a buon frutto la sua verve ironica.Per chi è a corto di idee si può pensare di pescare tra gli outsider: non varesini, ma sciolti nel dialetto – anche se da mandare a scuola di bosino – e ricchi di spirito goliardico. Si potrebbe presentare, direttamente dalla sit-com prodotta dalla RSI il frontaliere di Usmate Carate, alias , o sempre da oltre frontiera, l’inossidabile . Il comico di lago di Luino, potrebbe portare una ventata di teatro canzone all’interno della manifestazione.
Nulla vieta che la lista si allunghi e che vengano segnalate figure altrettanto degne di ambire al trono.