Travolta da un’auto Ciclista gravissima

Investita in via Da Vinci: sessantatreenne in prognosi riservata

L’automobilista non si era accorto che la donna era in sella a una bicicletta elettrica e ne ha sottovalutato la rapidità. L’incidente è avvenuto intorno alle 10 dell’altro ieri.
La dinamica è al vaglio degli agenti di polizia locale subito intervenuti. Lo schianto si è verificato all’altezza della rotatoria che regola via Leonardo Da Vinci.
Stando a quanto accertato, gli atti sono già stati trasmessi all’autorità giudiziaria, l’auto avrebbe impegnato la rotatoria quasi contestualmente alla bicicletta. L’automobilista avrebbe però sbagliato i suoi conti. La pensionata di 63 anni era infatti in sella a una bicicletta elettrica.

L’uomo alla guida dell’auto non si sarebbe mai aspettato una tale rapidità da parte della ciclista nell’intrecciare la propria traiettoria in quanto non si era accorto del motorino che muoveva con rapidità la due ruote. L’auto ha investito in pieno la donna; il guidatore non è riuscito ad evitarla. Si è reso conto troppo tardi di quanto stava accadendo e non è riuscito a bloccare l’auto.
La pensionata è volata sull’asfalto, cadendo rovinosamente a terra.

Con la strada bloccata sul posto sono arrivati i mezzi inviati dal 118: un’ambulanza e un’automedica. La donna è stata trasportata in ospedale in codice giallo. Le sue condizioni erano serie ma non tali da far temere per la vita della donna. La situazione si è però aggravata nelle ore immediatamente successive all’incidente. La pensionata nell’impatto avrebbe riportato lesioni interne piuttosto gravi. La donna ora è ricoverata in prognosi riservata all’ospedale di Circolo di Varese: la situazione è stabile ma grave.

Il conducente dell’auto è indagato, come da prassi, per lesioni colpose gravi. L’uomo si è subito fermato dopo l’incidente; anche lui, come hanno fatto i tanti testimoni dell’accaduto, ha contatto i soccorsi. Agli agenti della polizia locale l’automobilista ha proprio detto di non aver capito che la donna era in sella a una bicicletta elettrica. Credeva insomma in un abbrivio più lento ed era convinto, eseguendo la manovra di imbocco della rotatoria, di avere il tempo necessario per passare senza urtare la ciclista.
Gli accertamenti ora dovranno stabilire fatti e responsabilità analizzando le precedenze sull’accesso e il passaggio al rondò.