Turista precipitato dalla funivia Nessuna irregolarità sul portello

Sarà eseguita oggi l’autopsia sul corpo di Bernard Bieler, svizzero di 47 anni, morto dopo essere caduto da una cabina della bidonvia del Sasso del Ferro a Laveno Mombello

– L’autopsia determinerà cosa abbia causato la morte dell’uomo, caduto da un’altezza di circa dieci metri, se le ferite riportate in seguito al drammatico volo oppure un ipotetico malore, anche se questa seconda ipotesi appare marginale. L’esame necroscopico dovrebbe inoltre confermare anche quanto asserito dai testimoni già ascoltati dai carabinieri della compagnia di Luino che stanno conducendo le indagini coordinate dal pubblico ministero . E cioè che Bieler, reduce da un pranzo con i sei amici che erano in gita con lui,

fosse in stato d’ebbrezza al momento della caduta. La procura ha inoltre disposto il sequestro della cabina sulla quale Bieler si trovava con un amico. Le verifiche sul cestello per capire come mai il portello della cabina si è aperto sono ancora in corso. Tuttavia dai primi riscontri non sono emerse irregolarità: la cabina era perfetta, la chiusura funzionava perfettamente e il portello si era chiuso in modo corretto alla partenza dell’impianto a filo. Manca l’ufficialità ma stando ai primi riscontri non vi sarebbero responsabilità da parte di terzi per la caduta. La procura di Varese ha disposto il sequestro della cabina quale atto dovuto aprendo un fascicolo contro ignoti per omicidio colposo. L’autorità giudiziaria, infatti, ha voluto verificare ogni ipotesi,ivi compresa quella che il portello potesse essersi aperto per un guasto o per una mancata manutenzione a causa della negligenza di qualcuno. Stando agli accertamenti sinora eseguiti pare invece che Bieler abbia aperto da solo e volontariamente il portello. Tra l’altro facendo anche fatica per riuscire nell’intento. L’apertura del portello infatti (apertura di emergenza dall’interno da utilizzare solo in caso di guasto dell’impianto per portare in salvo chi nella cabina si trova in quel momento) comporta una manovra in tre differenti step. E’ un’apertura di emergenza e come tale è studiata per non entrare in funzione in modo casuale. Insomma non basta un colpetto accidentale, ovviamente, per aprire il portello. Ci vuole dell’impegno. Sembra quindi accertato che Bieler abbia voluto aprire il portello a tutti i costi. Il perché resta un mistero. Stando ai testimoni l’uomo stava bene, non era in preda a un malore o alla confusione. Stando così le cose Bieler potrebbe essere morto proprio in seguito a una goliardata. Un gioco, una bravata messa lì in un momento di euforia molto accesa. Certo lo svizzero non immaginava le conseguenze devastanti di quello scherzo.