Una cura ad hoc sul cedro malato

Grazie al “biocontrollo” lo storico albero di Villa Mirabello a Varese potrebbe vivere ancora molto tempo. L’agronomo Giorgetti: «Alcuni risultati positivi sono già visibili»

Il cedro di Villa Mirabello, splendido esemplare di cedro del Libano a candelabro, è anziano e malato. Ma le sue condizioni non sono critiche e tutto lascia pensare che – grazie al “biocontrollo” – possa aver davanti ancora parecchi anni di vita. Quel meraviglioso cedro, che è sicuramente una delle piante monumentali più importanti della città, è come un paziente affetto da un brutto male: le carie del legno. Al suo capezzale c’è l’agronomo , di Studio Landscape, che lavora in équipe con il professore svizzero dell’Empa di San Gallo. I due agronomi, nel corso di diversi sopralluoghi, sono riusciti a prelevare dei campioni di funghi cariogeni che sono stati identificati mediante la tecnica del Dna finger-printing e con analisi al microscopio.

Una volta isolati, i funghi cariogeni patogeni sono stati coltivati in laboratorio fino a selezionare quelli che potremmo definire i loro nemici, ovvero dei Trichoderma antagonisti, funghi usati nel biocontrollo perché penetrano sotto l’epidermide della pianta e producono sostanze che inducono delle resistenze sistemiche o localizzate. I funghi cariogeni (ne sono stati identificati due nel cedro di Villa Mirabello) si sono sviluppati dopo la caduta di un ramo, quindi dopo un evento traumatico. Curare i funghi cariogeni con funghi antagonisti è

prassi già da diversi anni, ma la particolarità della “ricetta” di Giorgetti e Schwarze sta nell’essere stati in grado di selezionare, in modo molto preciso, i Trichoderma antagonisti. «In questo modo si può mettere a punto una cura più mirata» afferma Giorgetti, precisando che gli studi sui funghi cariogeni hanno fatto un salto di qualità. Adesso, infatti, ci sono nuovi strumenti di analisi e di identificazione e sono state elaborate nuove strategie per l’applicazione sul campo delle tecnologie utili al controllo di questi funghi. I funghi antagonisti del cariogeno vanno inoculati nelle radici, come un farmaco che si assume con le iniezioni.

Conforta sapere che il cedro di Villa Mirabello sembra già stare meglio. «Alcuni risultati positivi sono già stati visibili dopo la prima inoculazione dei ceppi di Trichoderma – spiega Giorgetti – Per esempio, si nota l’abbondante crescita vegetativa della pianta». Combattere un fungo cariogeno con un Trichoderma selezionato ad hoc, spiega Giorgetti, «non è più costoso che effettuare inoculazione di Trichoderma generico. Anzi, ci sono città giapponesi che stanno curando tutti gli alberi con questo sistema, che richiede sì più accurate analisi in laboratorio, ma produce meno spreco e consente di mettere in campo cure più precise, quindi alla fine determina un risparmio. Cure di questo tipo potrebbero essere effettuate su tutte le piante, non solo quelle monumentali».