Varese patrimonio dell’umanità Ma spesso non lo sa

La Camera di Commercio lancia la pubblicazione che fa luce sui quattro siti Unesco della provincia: «Raccontiamo a tutti il posto bellissimo che siamo»

Rilanciare l’offerta turistica di Varese e provincia, puntando su gioielli unici sui quali solo il nostro territorio può contare. Luoghi incantevoli purtroppo poco conosciuti dagli stessi residenti, come ad esempio i che può vantare la nostro provincia o come anche il lago Maggiore.
Proprio su questi ha deciso di puntare la pubblicazione , a cura della Camera di Commercio di Varese. Quattromila copie della rivista, che può essere anche sfogliata online sul sito dell’ente camerale, sono già nelle stanze degli alberghi di Varese, a disposizione di turisti e visitatori. Altrettante copie saranno distribuite nei prossimi giorni, per diffondere il più possibile la conoscenza di questa ricchezza unica di Varese e provincia come i quattro siti patrimonio Unesco, che al pari del lago Maggiore, sono gli assoluti protagonisti di questo numero della rivista.

«Ecco Varese che si palesa quasi all’improvviso e vuole far sapere a tutti che questo “posto bellissimo” lo è per dono di natura, ma anche perché le sue donne e i suoi uomini nel tempo hanno operato, con sapienza e determinazione, per renderlo tale» scrive nell’editoriale d’apertura , presidente della Camera di Commercio varesina. Avere sul proprio territorio ben quattro siti riconosciuto come Patrimonio dell’Umanità è un record che pochissimi territori possono vantare. Una provincia, quella di Varese, dove l’Unesco è di casa. «Non è solo per fortunata scelta causale che proprio qui – prosegue Scapolan – in un territorio dove l’essere all’incrocio tra i grandi assi di collegamento continentale tra Nord e Sud ed Est e Ovest d’Europa, è da sempre fattore chiave di sviluppo sociale ed economico, siano ben quattro le aree che l’Unesco abbia voluto riportare all’attenzione globale come patrimonio dell’umanità».

Il più famoso di questi siti è indubbiamente il la cui magnificenza artistico religiosa è ben nota.
Patrimonio dell’umanità è anche la civiltà palafitticola dell’sul lago di Varese, che il Comune e il Centro Gulliver stanno rilanciando in tutto il suo splendore.
C’è poi la realtà di , dove la cultura longobarda fece di un luogo di confine un punto di contatto di incredibile importanza strategica e commerciale.
Risalendo le vallate dove campi e boschi si rispecchiano nei laghi,

si raggiunge il , giacimento di fossili risalenti a 200 milioni di anni fa.
A questi quattro luoghi da visitare assolutamente, la Camera di Commercio ha aggiunto anche il . «Vogliamo lanciare questa proposta dalle radici ben solide – sottolinea il presidente – crediamo che anche il lago Maggiore, bacino di inestimabile bellezza e segno indelebile della capacità di dialogo che supera i limiti angusti del confine, abbia le caratteristiche per inserirsi in questa sorta di “albo d’oro” che è l’elenco dei siti Unesco». Un lago Maggiore che dovrebbe venire dopo i quattro patrimoni Unesco esclusivamente sul piano cronologico.