Anche Varese contro il CETA. La protesta sfila a Roma

Il trattato di libero scambio con il Canada preoccupa: «Anche per l’asparago di Cantello»

È partita anche dalle campagne della provincia di Varese nei giorni scorsi una delegazione di agricoltori che ha invaso piazza Montecitorio a Roma, per fermare il trattato di libero scambio con il Canada (CETA).

A raccontarlo è la Coldiretti provinciale, pronta a combattere l’accordo che, se andasse in porto, per la prima volta nella storia dell’Unione Europa, accorderebbe a livello internazionale il via libera alle imitazioni dei prodotti italiani più tipici.

«Ci siamo riuniti a Roma — spiega , presidente di Coldiretti Varese,— per difendere il Made in Italy dalle contraffazioni, e per impedire che vengano spalancate le porte del nostro Paese all’invasione di grano duro canadese, trattato con glifosato che è vietato qui da noi perché ritenuto cancerogeno, e a ingenti quantitativi di carne a dazio zero».

«Nei trattati – precisa , presidente nazionale della Coldiretti – va riservata all’agroalimentare una specificità che tuteli la distintività della produzione fermando una escalation che mette a rischio la tutela della salute, la protezione dell’ambiente e la libertà di scelta dei consumatori». E’ il caso delle condizioni favorevoli che sono state concesse al Marocco per pomodoro da mensa, arance, clementine, fragole, cetrioli, zucchine, aglio, olio di oliva, all’Egitto per fragole, uva da tavola, finocchi e carciofi, oltre all’olio di oliva dalla Tunisia ma a pesare — conclude Coldiretti — sono pure gli effetti dell’embargo russo che è costato all’Italia quasi un miliardo di euro nel solo settore agroalimentare.

Ma non è tutto, aggiunge oggi , presidente dell’ “Associazione per la produzione dell’asparago di Cantello e per il suo riconoscimento IGP”: «Noi produttori dell’asparago di Cantello siamo, onestamente, preoccupati dell’accordo euro-canadese CETA». «Scendiamo in campo al fianco della Coldiretti in questa battaglia volta a tutelare il patrimonio produttivo di eccellenze del nostro Paese — continua Brusa —. È impensabile che lo Stato italiano svenda, con un accordo come questo, tutte le conquiste ottenute finora dagli agricoltori nella tutela del Made in Italy».

L’asparago bianco di Cantello, che è ad oggi un inimitabile alimento di nicchia, è tra quelle produzioni IGP non tutelate dal CETA: «I nostri asparagi fanno parte di quei 2/3 di produzioni DOP e IGP che in Lombardia non verranno tutelate dal trattato euro-canadese» racconta il presidente Brusa, sottolineando che «è per noi inconcepibile che possa essere sottoscritto un accordo internazionale che veda privilegiare l’interesse di altri settori e non di quello agricolo, e che quindi possa mettere a rischio tutte quelle piccole produzioni locali che contribuiscono alla floridità dell’inestimabile patrimonio enogastronomico italiano».