Dieci anni per fare il salto. E ora puntiamo al mondo

Aziende controcorrente - Il sogno della Plastì, nata da un diciottenne tosto e da una tradizione di famiglia

Plastì, da un capannone di 200 metri quadrati, ora diventato sei volte più grande nella nuova sede di Barasso, a un fatturato più che quintuplicato in dieci anni. Segno di una «piccolissima realtà» come la definisce il titolare che sa il fatto suo ed è riuscita ad attraversare la crisi a testa alta.
«Già da quando avevo 15 anni aiutavo mio papà, piccolo artigiano, che aveva una vecchia pressa di stampaggio delle materie plastiche e tutta la famiglia, mamma e due sorelle, girava intorno a quella minuscola attività», racconta Davide. Poi, dopo qualche anno, il padre fu costretto da una malattia a una lunga assenza dal lavoro.

«Decisi quindi di iniziare autonomamente con un’attività simile a quella di mio papà. Mi trovai, quindi, poco più che diciottenne e senza alcuna esperienza di gestione di una seppur piccola azienda artigiana a farmi carico di condurre la nuova iniziativa, anche perchè sarebbe stata l’unica fonte di sostentamento della mia famiglia».
Il risultato raggiunto è evidente per l’impresa che produce componenti stampati in materiale plastico e che da un disegno in 3D arriva al prodotto fatto e finito richiesto dal cliente.

«Fortunatamente, fra mille difficoltà, riuscii a superare la fase iniziale e cominciai a rendermi conto che per mantenere e ampliare l’attività bisognava lavorare molto sull’organizzazione e sulla qualità della produzione, così parte del mio tempo era dedicato alla soluzione di questi problemi» ricorda Davide Zucchelli ora trentenne che, insieme alla sorella Alice impegnata in amministrazione, finanza e controllo di gestione dell’azienda, manda avanti una realtà produttiva in un settore maturo in cui la competitività è esasperata e la gamma dei servizi offerti ai clienti va ampliata sempre.

«È propedeutico per cercare di inserirci più decisamente nei mercati esteri», annota. «I risultati ottenuti non sono un punto di arrivo, ma base di partenza per raggiungerne un altro obiettivo».
Intanto il fatturato della Plastì srl è arrivato a 1 milione e mezzo di euro grazie a una serie di fattori, non ultimo «il rapporto quasi fraterno e di grande stima che si è creato con i nostri collaboratori e con tutti gli attori che girano intorno ad un’azienda». Davide Zucchellli può affermare con orgoglio che: «Il nostro primo collaboratore è ancora nostro collaboratore, il nostro primo cliente è ancora nostro cliente e il nostro primo fornitore è ancora nostro fornitore, così come la nostra prima banca è ancora la nostra banca». Non è questione d’altri tempi, ma di oggi. «Nonostante il comune sentire, operiamo con soddisfazione con le banche avendo ottenuto gli affidamenti che ci consentono di programmare i flussi finanziari in base alle nostre esigenze».
Oltre ai clienti storici, Plastì fornisce componenti plastici ad altre aziende di medie e grandi dimensioni allargando il campo geografico: «Spaziamo dalla Svizzera al sud Italia e annoveriamo fra i nostri clienti aziende leader nei loro settori (elettrodomestico, impiantistico, automotive)».

E gli investimenti vanno avanti. «Abbiamo pianificato l’acquisto di presse a iniezione, la costituzione di un’officina interna per la costruzione di piccoli stampi e per la modifica e manutenzione del parco stampi, stiamo implementando il manuale della qualità».