Ecco i quindici mestieri più social. Noi ve li spieghiamo uno per uno

Le novità - Dal Reputation Manager ai tecnici della Seo: il punto di Andrea Albanese, guru varesino del settore

Ci sono almeno 15 nuove professioni legate al mondo dei social media che sono più sulla bocca di molti che non nelle buste paga delle aziende: ne è convinto , Social Media Marketing & Digital Communication Advisor.
Cosa dire ai giovani che si affacciano al mondo del lavoro in questo ambito? Il consiglio, che arriva da chi lo conosce molto bene da dentro, è quello di essere spinti dalla curiosità, di sviluppare una propensione all’analisi,

avere la mente aperta e di mettersi alla prova. In molti casi scegliendo la via della libera professione come trampolino di lancio.
Sono almeno una quindicina le figure professionali che si sono andate creando con la diffusione dei social network che, con il passare del tempo, sono diventati sempre più social media e quindi veri e propri strumenti di comunicazione e promozione. L’arco temporale in cui tutto questo è avvenuto?
Gli ultimi anni sono stati quelli in cui nel mondo del lavoro si è ingranata la marcia verso figure professionali prima inesistenti, con tutte le conseguenze del caso in fatto di competenze e conoscenze.
Qualche esempio? «Oggi – spiega Albanese – una delle figure ricercate dalle aziende è il. Si tratta di chi si deve occupare della reputazione e del buon nome del marchio: un compito che esisteva già prima ed era svolto da chi gestiva l’ufficio stampa e la comunicazione in modo tradizionale.
Oggi però la reputazione da curare viaggia sui social e quindi occorre che queste figure professionali integrino al loro interno una serie di conoscenze legate ai meccanismi di funzionamento di questi nuovi canali, compresi tutti i nuovi strumenti di marketing on line». Sempre vicino alla sfera dei contenuti c’ è poi il . «Questa è una delle professioni più gettonate. Ciascuno di noi, rispetto ai suoi profili privati su Facebook e sugli altri social network, è un Social media manager di se stesso. Anche se occuparsene in modo professionale è un’altra cosa, molti giovani hanno buone esperienze sul campo: in questo caso un po’ di “improvvisazione” è da mettere in conto».
D’altra parte ci troviamo di fronte ad abilità che non hanno alle spalle centinaia di anni di esperienza. «In questo ambito molto si impara sul campo e per di più i paradigmi cambiano in continuazione: occorre essere curiosi, veloci e analitici rispetto ai continui cambiamenti della rete». Proprio la capacità di analisi è fondamentale per altre professioni emergenti che hanno un profilo più tecnico legato alla , (Search Engine Optimizer), ovvero all’ottimizzazione sui motori di ricerca.
In parole semplici, si tratta di chi si occupa di fare in modo che le informazioni messe in rete possano essere facilmente trovate da chi naviga e che il sito o profilo aziendale sia visitato frequentemente. «La storia di questa figura professionale – spiega Albanese – è un po’ più lunga ed ha origine già con l’algoritmo di Google: diciamo che nasce un po’ con la rete e che ha una base più tecnica».
«In un contesto in cui le relazioni consolidate non ci sono più e tutto è molto fluido – dice Albanese – quello della Rete è un mondo ricco di opportunità per comunicare e vendere, ma occorre saperlo fare e le figure professionali emergenti rispondono a questo bisogno». Per le aziende si tratta di una opportunità che va colta e capita fino in fondo, per non rischiare di restare tagliati fuori.