Il cumenda torna in fabbrica «Borghi? In lui c’è l’anima di Varese»

La famiglia Borghi, la Whirlpool, i dipendenti, il mondo dell’economia e quello dello sport varesino, ma anche e soprattutto tutta la provincia di Varese attendono con trepidazione l’appuntamento di lunedì su Rai Uno, quando alle 21, verrà trasmessa la prima delle due puntate della fiction “Mister Ignis”, dedicata alla figura di Giovanni Borghi.

Whirpool ha organizzato per tutti i dipendenti un maxischermo nell’auditorium di Comerio. Ieri in azienda, per presentare l’evento, si sono trovati Guido Borghi, Gianni Spartà, giornalista e autore del libro “Mister Ignis”, da cui è stata tratta la miniserie, Giuseppe Geneletti, manager Whirlpool, i sindaci di Comerio e Ternate Silvio Aimetti e Enzo Grieco, oltre a ex dipendenti, che hanno conosciuto il fondatore Ignis.

Tutti auspicano che la fiction, che non è un documento storico, metta in luce l’umanità di Borghi, interpretato da Lorenzo Flaherty e l’attualità delle sue intuizioni in campo imprenditoriale.

«La cosa più bella è che, quando incontro degli ex dipendenti Ignis per strada – ha raccontato Guido – tutti hanno qualcosa di nuovo da raccontarmi di mio padre; ciò dimostra che nella vita non esiste solo il lavoro, ma soprattutto il rapporto personale. Non dimentichiamo che i frigoriferi ancora oggi si realizzano come ai tempi di mio padre; voglio ringraziare Umberto Bossi, che ha creduto molto in questa fiction, che arriva con tre anni di ritardo in tv».

Il figlio di Mister Ignis ha avuto modo di vedere in anteprima la fiction. «Nel complesso è stato fatto un ottimo lavoro – ha proseguito Guido – Mi è piaciuto molto Massimo Dapporto che interpreta mio nonno, ma sono state omesse alcune situazioni che avevo segnalato come il lavoro di mio padre come suonatore di piano o il primo ceffone preso dal suo datore di lavoro». Senza contare alcuni episodi relativi al rapporto tra il cumenda ed il mondo dello sport; Borghi fu il primo a capire l’importanza del legame tra industria e sport come veicolo pubblicitario.

«La fiction è un omaggio del grande pubblico che consacra Borghi come grande italiano al fianco di Ferrari, Pirelli, Mattei e Mondadori, coloro che hanno costruito l’Italia – ha sottolineato Spartà – il commendatore ha guadagnato tanto ma anche ridistribuito; aveva la quarta elementare ma era capace di intuizioni straordinarie. La sua è una storia che riguarda almeno un varesino su tre». Il credo imprenditoriale di Borghi è ancora ben presente in Whirlpool oggi; l’unica cosa che è cambiata è la lingua, visto che dal dialetto, con cui il cumenda si esprimeva sempre, si è passati all’inglese. «Idee, valori, strategie e criteri decisionali di oggi si possono già trovare nel pensiero di Borghi – ha affermato Geneletti – i quattro punti cardine della nostra azione, ovvero prodotto, marchio, miglioramento continuo e importanza delle persone, sono gli stessi di Borghi, senza dimenticare la grande attenzione per il territorio».

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