Il Kuwait fa volare Aermacchi. E ora si spera nei posti di lavoro

La fornitura di 28 velivoli Eurofighter consolida l’impianto di Varese: vale 8 miliardi. Marantelli e Senaldi (Pd): «Contano più i contratti della sede legale. Ora vigileremo»

La maxi-commessa in Kuwait porterà nuovi posti di lavoro anche in provincia di Varese? «Contano più i contratti e l’occupazione che non la sede aziendale» fanno notare i deputati Pd e , che rispondono così a distanza alle critiche che erano state rivolte a suo tempo al governo Renzi, quando il nuovo ad di Finmeccanica decise di unificare la “testa” del gruppo nella sede legale di Roma, spostando le sedi legali di Agusta Westland e Alenia Aermacchi che erano in provincia di Varese. Si aprono prospettive positive per il settore aeronautico della provincia di Varese. Stando a quanto dichiarato dall’amministratore delegato di Finmeccanica Mauro Moretti, il contratto per la fornitura di 28 velivoli Eurofighter al Kuwait sarà firmato «a novembre» e a chi gli ha chiesto se questo potrà portare a una revisione degli obiettivi del gruppo ha risposto: «Non possiamo far finta di nulla».

La maxi commessa da 7-8 miliardi di euro prevede una quota di Finmeccanica, tra valore della produzione, logistica, manutenzioni e addestramento, pari a circa quattro miliardi di euro, per un impegno che riguarderà il settore aeronautico e quello dell’elettronica per la difesa. Pur spalmata su vent’anni, la cifra è notevole, tenendo conto che Finmeccanica fattura 13 miliardi all’anno e ha un portafoglio ordini di 29,3 miliardi. Da un punto di vista industriale e occupazionale, si stima che la commessa potrà

garantire un consolidamento di lungo periodo agli impianti di Torino, Varese e Nerviano. E se sembra ancora presto per pensare ad una revisione al rialzo delle stime contenute nel piano industriale che Finmeccanica ha approvato in gennaio, il «consolidamento» potrebbe significare nuova occupazione per il polo Alenia Aermacchi di Venegono. «Se ci saranno nuovi posti di lavoro, anche solo per i picchi produttivi, vigileremo perché provengano dal territorio e non vengano affidati, come già accaduto in passato, a lavoratori interinali esteri» assicura Angelo Senaldi, deputato Pd e membro della commissione attività produttive. Stando ai dati della filiera aeronautica del 2014, la provincia di Varese, con 6.252 addetti che operano in 18 imprese, per un fatturato annuo medio da un miliardo e 765 milioni di euro, è uno dei principali poli aeronautici d’Italia, insieme a Napoli e Torino. «Contano l’efficienza e la riorganizzazione aziendale, ma soprattutto conta portare a casa i contratti – fa notare Daniele Marantelli, deputato del Pd, da sempre attento alle vicende di Finmeccanica – sono da sempre convinto che irrobustire la parte commerciale, che è quella che porta all’acquisizione delle commesse all’estero, fosse la vera scelta decisiva da compiere». «È solo così, acquisendo ordini importanti come quello del Kuwait, che si possono tutelare le professionalità e le realtà di eccellenza che abbiamo in casa nostra, e parlo ovviamente di Alenia Aermacchi e Agusta Westland con tutto l’indotto che ne consegue. Sono i fiori all’occhiello del gruppo e il nostro territorio deve essere unito e compatto per fare sistema attorno a queste eccellenze produttive». Senaldi è già pronto a richiedere, in commissione attività produttive a Montecitorio, una nuova audizione dell’ad Mauro Moretti «per capire gli sviluppi sul piano industriale di Finmeccanica di queste nuove importanti acquisizioni di commesse sul mercato internazionale». Anche per Senaldi risulta «più utile ottenere commesse che riguardano le produzioni che si fanno sul nostro territorio, e che possono favorire l’occupazione, piuttosto che il prestigio della sede legale».

Non solo, la riorganizzazione potrebbe celare altri vantaggi: «Vedo un’opportunità in più dal punto di vista occupazionale anche nell’unificazione delle varie divisioni sotto un unico “cappello” del gruppo Finmeccanica – aggiunge Senaldi – guardando sul lungo periodo, a proposito di queste prospettive positive che si aprono grazie a questa “ricca” commessa del Kuwait, sono convinto che le organizzazioni sindacali potranno discutere con i vertici Finmeccanica non solo la possibilità di nuove assunzioni, ma anche la compensazione degli eventuali cali di lavoro o esuberi che dovessero verificarsi in altre realtà del gruppo».