Luci e ombre sul nostro aerospazio

Finmeccanica - Lo stop dell’India, la riorganizzazione in corso, la crisi del mercato: i sindacati si interrogano

L’inserimento di Finmeccanica Leonardo nella black list dell’India, con conseguente azzeramento delle commesse e i timori per gli investimenti futuri sulla ricerca e sviluppo di nuovi prodotti, a seguito dalla riorganizzazione aziendale, riportano al centro del dibattito la situazione attuale e futura delle aziende della provincia di Varese che fanno parte del gruppo, su tutte Agusta Westland e Alenia Aermacchi. Anche se l’azienda ha precisato di non aver ricevuto alcuna comunicazione ufficiale dall’India in merito all’inserimento

di Leonardo nella black list e che comunque il mercato indiano è estremamente limitato per l’ex Finmeccanica, l’essere tagliati fuori da quella zona, non rappresenta certo una buona notizia per l’azienda. Come anche il tema degli investimenti, soprattutto per quanto riguarda Agusta Westland, sollevato a margine dell’Assemblea generale di Univa di lunedì, dai parlamentari varesini del Pd Daniele Marantelli e Angelo Senaldi, che conoscono da vicino questa realtà industriale. Secondo i due deputati, la riorganizzazione aziendale non deve far perdere di vista la centralità degli investimenti in ricerca e sviluppo per produrre nuovi modelli vincenti da immettere sul mercato. Anche i sindacati ovviamente stanno seguendo con grande attenzione l’evolversi della situazione. «Non ho elementi sufficienti per valutare l’inchiesta della magistratura, ma l’inserimento di Finmeccanica Leonardo nella black list dell’India rappresenta un problema che penalizza l’azienda, anche se si tratta di una vicenda legata al passato e che non dipende dall’attuale fase» commenta Nino Cartosio (Fiom Cgil). Altro discorso invece per quanto riguarda il tema degli investimenti e del futuro dell’azienda. «I modelli ci sono, Agusta Westland ha da poco lanciato due nuovi elicotteri – spiega Cartosio – Il problema è la crisi che il mercato di questo settore sta vivendo». Il problema insomma è un altro, di natura strutturale e di politica industriale. «Finmeccanica pur avendo grandi professionalità al suo interno è un’azienda piccola – prosegue l’esponente della Fiom – per questo è fondamentale il ruolo del Governo nel favorire alleanze strategiche, nella ricerca di partner e di nuovi mercati, ma anche come cliente e nella ricapitalizzazione». Per Agusta Westland non si può prescindere dalla crisi del mercato dell’elicottero, dovuto anche al crollo del prezzo del petrolio. Preoccupato per la decisione dell’India è Paolo Carini della Fim Cisl dei Laghi. «I problemi con l’India sono iniziati nel 2013 ma oggi è tutta Finmeccanica a essere finita nella black list e questo è un elemento di forte criticità – osserva Carini – anche perché il mercato indiano è molto interessante avendo una dotazione di macchinari molto vetusto; non essere su quel mercato, sarebbe molto preoccupante».

Quanto agli investimenti futuri e alla crisi del mercato, il fatto che le aziende della provincia di Varese facciano parte di Finmeccanica è un elemento positivo. «È un elemento di salvaguardia sia in termini industriali che di ritorno economico per i lavoratori – spiega Carini – L’abbassamento del debito di Finmeccanica porta beneficio a tutte le divisioni, con risorse da dirottare in ricerca e sviluppo». Gli investimenti nel settore aerospaziale sono onerosi. «Siamo preoccupati per la forte contrazione del mercato degli elicotteri che si fa sentire nelle nostre fabbriche – conclude l’esponente della Fim – la situazione attuale è contraddistinta da luci e ombre».