Non c’è aumento di capitale

Il lavoro dei 320 della Mascioni è destinato per il 60% al gruppo. L’allerta dei sindacati: «No ad accordi sulla pelle del personale»

Concordato preventivo in bianco per il Gruppo Zucchi. Ieri è stata depositata la domanda prenotatoria al tribunale di Busto Arsizio come deciso dall’assemblea degli azionisti che si è tenuta lunedì scorso in vista dell’accordo con le banche sulla ristrutturazione del debito.
Nessun aumento di capitale, dunque. E il sindacato avverte: «La situazione è grave, non accetteremo accordi con le banche sulla pelle dei lavoratori, a prezzo di nuovi licenziamenti», dichiara Luigi Cannarozzo, segretario generale aggiunto Femca Cisl Lombardia.
Con Zucchi e Bassetti, trema anche la Mascioni di Cuvio, 320 dipendenti addetti alla nobilitazione del tessuto, ossia stampa, tintoria e finissaggio, il cui lavoro è al 60% per la Zucchi.

Nell’incontro di ieri con i sindacati, l’azienda ha ribadito la necessità di arrivare a un accordo con le banche entro la fine di giugno.
Inoltre ha ribadito la necessità di una riduzione ulteriore dei costi strutturali. «Siamo molto preoccupati perché non è ancora stato chiarito quali saranno le ricadute occupazionali», indica Cannarozzo.
«Entro dieci-quindici giorni sarà nominato un commissario che dovrà gestire la situazione in vista dell’accordo con le banche e nel frattempo ricercare qualcuno che voglia investire come minimo 10-15 milioni di euro o acquisti una parte del brand». Il cda non intende, infatti, più ricapitalizzare. Gianluigi Buffon, portiere della Juventus e della Nazionale di calcio, socio di maggioranza del Gruppo Zucchi non metterà più neanche un centesimo. Il consigliere di maggioranza, in rappresentanza dello stesso Buffon, si è dimesso dal cda, lunedì scorso.