Oltre quattrocento euro in meno al mese. Le donne penalizzate nel lavoro

La provincia di Varese si trova al 14esimo posto secondo l’indice “Efficienza&Innovazione” dei Consulenti del Lavoro

C’è un indice, definito “Efficienza&Innovazione”, che esprime il grado d’efficienza e innovazione del mercato del lavoro. È un indice costruito e analizzato dalla Fondazione Studi dei Consulenti del Lavoro e piazza Varese al 14° posto in Italia. Sono cinque, come racconta il portale statistico della Camera di Commercio di Varese, gli elementi presi in considerazione per la costruzione di questo indice: il tasso d’occupazione, la quota di giovani che non si trovano nella condizione di NEET, il rapporto tra tasso d’occupazione maschile e femminile, la quota di occupati che esercitano professioni altamente qualificate e la quota di lavoratori con contratti standard.

E messi assieme tutti questi elementi, la nostra provincia sembra cavarsela abbastanza bene. Vanno considerati alcuni singoli indicatori analizzati dallo studio, che evidenziano alcuni aspetti, meno noti, del nostro mercato del lavoro. In particolare, i lavoratori sono stati raggruppati tra standard (che comprendono i dipendenti assunti con un contratto a tempo indeterminato, compresi i part- time volontari) e non standard (che sono costituiti da coloro che hanno un contratto di lavoro dipendente sempre a tempo indeterminato,

ma in part-time involontario, i dipendenti a termine, i collaboratori e gli autonomi). A Varese, questa riclassificazione, realizzata su dati Istat, evidenzia, per il 2015, una quota di lavoratori con contratti standard pari al 70,2% che posiziona la nostra provincia al quinto posto in Italia (mentre, per un confronto, la media nazionale è pari a 64,2%). Sempre analizzando lo studio, emerge come i giovani Neet (ovvero i ragazzi che non lavorano, non studiano e non frequentano corsi di formazione) tra i 15 e i 29 anni siano, a Varese, sempre nel 2015 su base Istat, il 21,3%. Tale percentuale è calcolata sul totale dei giovani della stessa età e quindi si stima siano circa 26.680. Infine, la quota di occupati che esercitano professioni altamente qualificate (come da definizione Istat) è pari al 39,3%, quota che colloca la nostra provincia al settimo posto in Italia, in una classifica guidata da Milano con il 45%. Colpisce poi osservare altri indicatori, fra i quali le retribuzioni: in testa all’intera classifica nazionale c’è Varese con una retribuzione netta media mensile degli occupati alle dipendenze di 1.498 euro, prendono però decisamente di più gli uomini, con 1.697 e meno le donne, che si fermano a 1.267 euro.