La rabbia non ci faccia dimenticare di Gessica

L’editoriale del direttore Francesco Caielli

Dieci anni di carcere, 230 mila euro di risarcimento, l’espulsione dall’Italia appena finito di scontare la pena. Ecco cos’ha deciso un giudice per Eddy Tavares, la bestia che il 10 gennaio di un anno fa ha sfigurato il volto, il corpo e la vita di Gessica Notaro, la sua ex. È tanto, è troppo poco? La rete si è scatenata e ha dato fuoco alla rabbia, come se si potesse dare un valore a un’esistenza devastata e a ferite che mai si rimargineranno.

E la tentazione di urlare è forte, fatichiamo pure noi a tenerla dentro: perché questi sono crimini che ci fanno schifo, perché chi tocca donne e bambini non merita nulla. E invece dobbiamo farlo, dobbiamo resistere, dobbiamo respirare: e dobbiamo farlo per lei, per Gessica. Perché lasciar parlare solo la rabbia significherebbe concentrarsi solo su chi ha commesso questo crimine dimenticando, ogni giorno di più, chi l’ha subito. E non possiamo permettercelo, non possiamo farlo, non dobbiamo farlo. Perché in questo Paese siamo bravissimi a tenere accesi i riflettori sui carnefici (fanno più notizia, fanno più rabbia, fanno più clic) ma ci scordiamo presto delle vittime e delle loro famiglie. Dimentichiamoci pure di Eddy Tavares, ma di Gessica no: lei, avrà per sempre bisogno di noi. Facciamo tacere la rabbia e facciamo parlare un po’ l’amore.