Binelli, leghista e referendario: “Un appello per quattro sì”

VARESE La Lega Nord voterà contro la privatizzazione dell’acqua. Mentre ha qualche dubbio su nucleare e legittimo impedimento. Se il partito sembra avere lasciato libertà di coscienza, e le parole del capogruppo alla Camera Marco Reguzzoni vanno in questa direzione: «Bossi non andrà a votare, ma c’è libertà di coscienza», il popolo della Lega è diviso. A Varese, la sua culla, prevale l’area oltranzista e meno berlusconiana, che alle urne ci vuole andare. A partire dall’assessore

uscente Fabio Binelli, già storico segretario di sezione, che ha lanciato un appello al voto anche via Facebook. «Andrò a votare e saranno quattro sì – dice Binelli – sull’acqua sono da sempre contro la privatizzazione, ed anche il nucleare non mi convince. Sul legittimo impedimento, beh, c’è poco da dire. Sono convinto che non debbano esserci discriminazioni tra cittadini. Perché un amministratore pubblico non può recarsi alle udienze, mentre un bancario od un insegnante non può sollevare lo stesso problema, se la chiamata coincide con il suo orario di lavoro?» Sul legittimo impedimento, tuttavia, Binelli si trova isolato. Ai vertici del partito il sindaco di Varese Attilio Fontana andrà a votare, ma ritirerà solo le schede legate all’acqua, dove saranno due sì.

Il presidente della Provincia di Varese Dario Galli non andrà alle urne perché ritiene il referendum impostato male. La stessa posizione ce l’ha l’assessore uscente varesino Gladiseo Zagatto. «Sono quesiti fatti male, che la gente non può capire perché tecnici e difficili – dice il dirigente leghista – sull’acqua io sono dell’idea che dove funzioni bene il pubblico vada mantenuto, ma non è una contrarietà ad altri modelli. Sul nucleare sono per continuare la ricerca, che non vuol dire sì all’energia atomica». E sul legittimo impedimento ha una posizione molto peculiare. «È una norma che serve solo a Berlusconi. E Berlusconi è finito, cosa ci interessa votare una cosa del genere».

Propendono maggiormente per il sì a quasi tutti i quesiti le leve giovanili. Il consigliere provinciale e vicecoordinatore nazionale dei Giovani Padani Marco Pinti ritirerà le prime tre schede, acqua e nucleare, e voterà sì. Non ritirerà quella sul legittimo impedimento. «È un dazio che voglio pagare alla mia appartenenza politica – sottolinea – alla fine se siamo alleati a Roma con Berlusconi, ci vuole anche un po’ di coerenza. E poi, colpirlo adesso che è indebolito, è proprio da italietto».

Marco Bordonaro, dirigente cittadino e guida dei Giovani Padani di Milano in trasferta da Varese, ritirerà la prima e la terza scheda, ovvero una sull’acqua e quella sul nucleare, dove voterà sì. Un appello che ha lanciato su Facebook.

Marco Tavazzi

e.marletta

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