“Torno al voto dopo 30 anni, è una battaglia per il futuro”

VARESE «Ho provato emozione nel ritirare il certificato in via Copelli, non sapevo neppure dove fosse l’ufficio elettorale. Da circa trent’anni non voto, mi sento totalmente estraneo a questo modo affaristico di fare politica, ma voglio fare un’eccezione per i referendum. Qui è in gioco la salute, non gli interessi della casta che ci governa, per cui mi sento in obbligo di dare il mio voto».
Questa volta è lui a fare notizia, il giornalista varesino Mario Chiodetti,

51 anni, nostro collaboratore alle pagine culturali, al quale sembra di essere tornato al tempo dei vent’anni e delle battaglie per l’ambiente. «Negli anni ’80, assieme al nascente movimento verde e alle associazioni ambientaliste, come il Wwf e la Lipu, contribuii alla nascita del parco del Campo dei Fiori e dell’oasi protetta della Palude Brabbia, con furibonde raccolte di firme nel cuore di Varese», spiega divertito. «Era un periodo fertile per la difesa della natura, la gente si trovava per la prima volta a dover decidere se migliorare o no la propria qualità di vita. Oggi non posso far finta di nulla, c’è in gioco il futuro, la salute di chi nasce adesso e dei nostri ragazzi. Serve energia pulita e chiunque deve poter bere a una fontanella senza pagar dazio o rischiare un malanno per l’inquinamento delle falde. E’ ora che i politici si prendano le proprie responsabilità e paghino per gli errori commessi».

s.bartolini

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