Per il “Rolex” con il trucco scarcerati i quattro fermati

GALLARATE Truffa riccionese da 50mila euro: il gip non convalida né l’arresto di G.F., avvocato gallaratese con studio a Busto Arsizio, né quello dei suoi tre complici, un fernese di 49 anni, un lonatese di 45 e una donna di origine romena di 36 anni residente a Cassano Magnago che ieri sono tutti tornati liberi. L’arresto era scattato sabato scorso all’uscita della gioielleria Nautilus di Riccione.
Qui i quattro si erano presentati, come da accordi con il gioielliere,

per ritirare due preziosi Rolex: spesa complessiva 50mila euro, appunto. All’uscita, però, il quartetto aveva trovato i carabinieri che avevano fatto scattare le manette con l’accusa di truffa. Stando agli inquirenti, infatti, il gruppo avrebbe tentato di gabbare il gioielliere pagando i due orologi con un bonifico fasullo. In sintesi: giovedì qualcuno aveva telefonato in oreficeria dicendosi interessato all’acquisto dei due orologi. Era seguita una contrattazione sull’acquisto, quindi il raggiunto accordo. L’uomo misterioso al telefono (i carabinieri stanno ancora accertando di chi si tratti, se uno dei tre uomini arrestati, o un quinto complice ancora da identificare) ha quindi chiesto le coordinate bancarie per eseguire il versamento a saldo dell’acquisto. Il titolare della gioielleria si è quindi visto arrivare la copia dell’effettuato bonifico via e mail. Ma qualcosa l’ha insospettito e ha allertato i carabinieri stando ai quali la prova dell’avvenuto versamento sarebbe stata un falso. Di qui le manette.
Ieri, però, in sede di udienza di convalida il gip ha negato l’arresto (tutti si sono dichiarati estranei ai fatti) riqualificando il reato da truffa a tentata truffa. I quattro arrestati sono tornati immediatamente in libertà; sono ancora indagati ma il gip ha rinviato gli atti al pm per un approfondimento delle indagini.

s.bartolini

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