I ragazzi del Manzoni in sciopero «Protestiamo per poter studiare»

VARESE «Istituto penitenziario Manzoni, non siamo carcerati». Erano questi gli slogan apparsi sui cartelloni che gli studenti del liceo Manzoni di Varese tenevano in mano questa mattina davanti alla loro scuola. Il motivo della protesta? L’«incongruenza» tra gli rari delle lezioni e la possibilità di utilizzare i mezzi pubblici per fare ritorno a casa. Il nodo della questione risiede nelle novità imposte dalla Riforma Gelmini: il ministro ha stabilito che le ore di lezione devono avere una durati di 60 minuti.

Questo implica che gli studenti siano sui banchi dalle 7.55 alle 13.55. Al nuovo orario non é però corrisposta una modifica degli orari dei pullman che invece sono rimasti invariati con corse che partono nella fascia oraria tra le 13.30 e le 14.00. Anche una corsa perdifiato non permetterebbe agli allievi di raggiungere in tempo la fermata dell’autobus. Nei mesi scorsi i ragazzi avevano proposto due rientri pomeridiani per poter uscire ogni giorno alle 13.00. L’opzione proposta non funziona però per gli allievi della sezione “musicale” perché gli studenti di questo corso sono già sui banchi tutti i pomeriggi.Tante le lamentele che giungono dai giovani  che questa mattina hanno scioperato: tra loro c’é anche chi non riesce a tornare a casa prima delle 19.00 ed é costretto a rimanere fuori casa per più di 12 ore.

Intanto il preside dell’istituto varesino intende contattare l’azienda dei trasporti locali per trovare una soluzione più compatibile con le nuove esigenze scolastiche, fermo restando che le ore dovranno durare 60 minuti.

I ragazzi però non demordono e domani mattina sono pronti a un nuovo sciopero  per ribadire il loro diritto allo studio.

e.besoli

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