Inferno di fiamme a Varese In cenere la villa dei Missoni

GALLIATE LOMBARDO Un inferno di fiamme e di fumo domato a stento, e solo dopo ore di lavoro, dai vigili del fuoco. Ieri sera un rogo ha quasi completamente distrutto la fascinosa Villa Missoni, di proprietà della famiglia dell’omonimo stilista, in via Belvedere, a Galliate Lombardo. Si tratta di un elegante complesso situato non lontano da quello altrettanto lussuoso abitato dal calciatore brasiliano Ronaldinho quando militava nelle fila del Milan.
L’incendio è scoppiato poco dopo le 21 e ha costretto i pompieri a intervenire con ben sei mezzi arrivati da Varese,

Somma Lombardo, Laveno Mombello e Busto Arsizio. In tutto tre autobotti: una valanga d’acqua riversata su quella che fino a ieri era una prestigiosa magione, e che oggi è invece una rovina di macerie annerite.
Sul posto, ieri sera, anche quattro ambulanze dell’Areu. I medici hanno dovuto soccorrere due persone, un uomo e una donna, rimaste intossicate dal denso fumo: sono state trasportate in codice giallo all’ospedale di Legnano, ma le loro condizioni di salute non sembrano destare grosse preoccupazioni. Si tratterebbe di un brigadiere dei carabinieri, fra i primi a giungere sul luogo dell’incendio per soccorrere chi stava dentro la casa, e di un’anziana custode della villa.
Via Belvedere è una strada che si diparte da via Rimembranze, la strada principale che conduce al centro di Galliate. La villa con piscina è abitata da Tania, l’ex moglie di Vittorio Missoni, uno dei due figli maschi che lo stilista Ottavio ha avuto dalla consorte Rosita Jelmini. La vasta abitazione, che è dotata anche di piscina, è rimasta alla signora e ai figli dopo la separazione da Vittorio.
Quando è scoppiato il rogo, la proprietaria non era in casa (è giunta solo più tardi, quando ormai il disastro era compiuto): c’erano invece i tre figli, tutti maggiorenni.
I vigili del fuoco stanno ancora cercando di capire con esattezza che cosa abbia dato esca al falò: dagli accertamenti compiuti ieri sera pare che tutto sia partito da un banale, ma micidiale corto circuito. Un corto circuito che sembra aver tolto l’elettricità anche ad altre abitazioni della zona.
È possibile che chi stava nella villa non si sia accorto subito dell’incendio, e ciò ha permesso alle vampe di prendere vigore. La casa, d’altronde, è molto vasta. Il fatto che fosse costruita in molte sue parti in legno ha fatto sì che il fuoco trovasse alimento, e quindi forza. Il vento sferzante che ieri sera spazzava il paese ha dato ulteriore vigore alle vampe.
La proprietà dei Missoni è circondata da un ampio giardino. E proprio questo spazio relativamente libero ha consentito ai pompieri di circoscrivere il rogo, evitando che le fiamme si propagassero anche alle abitazioni circostanti.

s.bartolini

© riproduzione riservata