Galliate, Villa Missoni distrutta Applausi al carabiniere eroe

GALLIATE LOMBARDO Hanno trascorso la notte in osservazione all’ospedale di Varese, ma le loro condizioni non desterebbero particolare preoccupazione, le due persone rimaste lievemente intossicate nel brutto incendio che lunedì sera ha devastato Villa Missoni a Galliate Lombardo. Più che altro si tratta di una forma precauzionale usata dal personale sanitario.
Nel rogo, la grande abitazione del noto stilista varesino è rimasta pesantemente danneggiata, ma il bilancio sarebbe stato ancora più grave se non ci fosse stato il tempestivo intervento dei vigili del fuoco e del brigadiere dei carabinieri del nucleo radiomobile di Varese Rocco Iaconis.

Il militare, infatti, è stato tra i primi a intervenire sul posto. Le fiamme divampate intorno alle 21 hanno avvolto la villa e la dépendance nella quale si trovava l’anziana ex custode. Incurante del pericolo Iaconis, dopo vari tentativi andati a vuoto, si è gettato tra le fiamme e ha afferrato per un piede la donna, bloccata sul letto. La villa era ormai avvolta quasi completamente dal fuoco, ma il militare non si è tirato indietro, trascinando la signora fuori e salvandole la vita.

Dopo aver tratto in salvo la signora, il brigadiere ha avvertito un leggero malore, provocato dal fumo che aveva inalato, quindi è stato trasportato in ospedale per ricevere tutte le cure sanitarie necessarie. Grazie al suo gesto eroico una notte da incubo non si è trasformata in tragedia. Anche l’anziana ex custode di casa Missoni, nonostante tutto, stava abbastanza bene, ma per precauzione è stata trasportata al Circolo.

Nel frattempo i vigili del fuoco hanno lavorato duramente per spegnere l’incendio, che aveva già divorato gran parte del tetto e devastato altre porzioni della pregevole dimora immersa nel verde.

Ieri mattina, all’indomani del rogo, i pompieri hanno proseguito nella loro attività di verifica delle condizioni della struttura. Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri di Varese, insieme a quelli della vicina stazione di Azzate, per completare gli accertamenti tecnici del caso, in modo da fare piena luce sulle circostanze dell’incendio. È stata scartata l’ipotesi del dolo. Gli investigatori hanno, infatti, appurato che alla base del dramma dovrebbe esserci un corto circuito occorso a un quadro elettrico posizionato in un corridoio adiacente il locale lavanderia.

Una terribile fatalità, una circostanza che ha scatenato un autentico inferno di fuoco e fiamme. In pochi istanti le vampate dal basso hanno investito l’edificio, raggiungendo il tetto. L’incendio rapidamente si è esteso, interessando gran parte dell’abitazione fino alla copertura in legno, andata quasi completamente distrutta.

Per tutta la mattinata di ieri sono andati avanti gli accertamenti tecnici e i rilievi fotografici effettuati dagli investigatori, in modo da ricostruire l’esatta dinamica dell’incendio. Dall’abitazione distrutta sono stati trasportati all’esterno, opportunamente sigillati in alcuni sacchi, anche gli indumenti conservati negli armadi. Un viavai incessante di uomini e mezzi, che ha incuriosito gli automobilisti che in quel momento si trovavano a passare per via Belvedere.

Pino Vaccaro

s.affolti

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