VARESE Un’altra tragedia sulla Lacuale, la “strada delle croci”. Ricostruire tutti gli incidenti finiti in tragedia, che si sono susseguiti sulla Sp1 negli anni, è pressoché impossibile: la lista, purtroppo, è lunga.
Una strada maledetta, forse per la larghezza della carreggiata, che negli anni ha causato molte vittime: Emanuele Cappelletti, motociclista di 41 anni di Malnate, morto in seguito a un incidente nel 2008; Gaetano Foti, elettricista di 53 anni di Sant’Ambrogio, deceduto su quella strada nel 2010.
/>E, ancora, Emma Moscone, 64 anni, un’altra vittima del 2010 e Ugo Camperi, 58 anni di Castiglione Olona (anche lui ha perso la vita nel 2010).
E ora, Lia Ossola ennesima vittima di una provinciale sempre sotto accusa. L’alto tasso di incidentalità dei 650 chilometri delle nostre strade provinciali è, ormai, argomento di discussione settimanale: il 27 agosto, il motociclista Maurizio Parapini, 54enne di Luino, non è riuscito a salvarsi nonostante il tentativo dei sanitari del 118 di rianimarlo a seguito di un frontale, sulla strada che porta alla Rasa, con un’automobile.
I residenti della zona hanno denunciato l’alta velocità con la quale gli automobilisti in transito affrontano le curve a gomito della strada incriminata e hanno chiesto a Provincia e Comune di intervenire. «Tutti i provvedimenti per la messa in sicurezza delle strade provinciali, previsti dal codice della strada, sono stati attuati – spiega l’assessore provinciale alla Viabilità, Aldo Simeoni – Più di così non si può fare».
Impossibile il posizionamento degli autovelox fissi: l’autorizzazione per la loro installazione viene rilasciata dalla Prefettura in base a determinati requisiti di pericolosità che la strada deve possedere. Ma non tutto è perduto. «Quello che sicuramente si potrebbe fare – continua Simeoni – è aumentare la presenza delle forze dell’ordine, una o due volte alla settimana sulle strade critiche, con autovelox mobili. In questo modo la gente, sapendo che in quel tratto c’è il rischio di essere pizzicati, inizierà a starci attenta e a modificare le proprie cattive abitudini».
Purtroppo, il problema è sempre lo stesso: sempre meno risorse a disposizione delle istituzioni, a discapito talvolta della sicurezza dei cittadini. «La polizia locale fa già questo tipo di controlli – spiega l’assessore comunale alla Sicurezza, Carlo Piatti – Non possiamo stabilire dei presidi in modo fisso a causa della scarsità numerica del personale organico: i nostri agenti del comando di via Sempione hanno un ordine di servizio che prevede tante cose che non possono essere tralasciate».
s.bartolini
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