Tutti per il rilancio di Malpensa «Ma non sia solo a parole»

BUSTO ARSIZIO Rilancio di Malpensa? Lo diceva da tempo il territorio, sindacati e industriali in testa. E ora lo chiede “non solo a parole”.

In particolare il presidente Univa Giovanni Brugnoli ribadisce: «Ne va della crescita delle nostre imprese, del Pil di una delle più importanti aree economiche dell’Italia, intendendo con questo termine non solo la Lombardia, ma tutto il Settentrione. Ora il ministro Passera dia seguito alel conclusioni dello studio Ambrosetti».

Il fronte sindacale attende il governo al varco e se il premier Mario Monti e il ministro Corrado Passera non riusciranno in pochi mesi a ridare un equilibrio al rapporto tra Linate e Malpensa, «l’argomento rimanga un punto fermo, ineludibile, per chi governerà poi», appunta Saverio Innocenzio della segreteria varesina della Filt Cgil. «Siamo perfettamente d’accordo che si recuperi lo spirito per cui Malpensa è stata aperta».

Soltanto lo scorso giugno Uil e Uiltrasporti hanno organizzato il convegno “C’era una volta Malpensa?” dichiarando la necessità di un riequilibrio nel rapporto tra lo scalo della brughiera e il “Forlanini”, troppo sbilanciato a favore di quest’ultimo.

«Ci auguriamo che l’intervento del ministro Passera per un’integrazione tra Malpensa e Linate serva a far cambiare davvero le cose. Non vorremmo che per interessi di parte, rimanesse lettera morta», commenta Dario Grilanda, segretario generale della Fit Cisl di Varese. «Non si chiede di chiudere Linate e perdere occupazione, ma di dare slancio e dignità a Malpensa attuando peraltro decreti ministeriali già esistenti. Quello che sta avvenendo ora è inaccettabile».

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m.lualdi

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