Il virtuosismo di Stricagnoli a Microcosmi. Aspettando di stregare anche Hans Zimmer

Il musicista varesino sarà al Sacro Monte sabato 2 settembre. E forse avrà con sé la sua chitarra a tre manici...

, con la sua chitarra a tre manici, è pronto per un nuovo disco. Varesino “esportato” in Germania per amore lancerà a settembre il suo secondo album mentre sabato 2 settembre, alle 20, sarà al Sacro Monte di Varese per il concerto serale di Microcosmi. Il chitarrista ventiseienne, patito di anime, manga e “giapponesate” è un musicista prodigio, in grado di suonare cinque chitarre contemporaneamente usando ogni tecnica conosciuta. E ha realizzato versioni per chitarra acustica di brani come “Thunderstuck” degli , “Seven Nation Army” dei o “Phunkdified” di . Celebri in rete sono le sue performance, viste da oltre 55 milioni di persone, che l’hanno portato ad esibirsi in tutto il mondo.


Sono esaltato nel pensare di essere sullo stesso palco di mostri sacri come i e . Renato, poi, per me è una leggenda. Quand’ero bambino guardavo tutti i suoi film. Credo che potrei farmi autografare la faccia.

Sono onorato e contento che la manifestazione sia a Varese. Non ci ho suonato spesso. Ero già contento lo scorso anno quando (l’ideatore dell’evento di Comerio) mi ha invitato a Microcosmi: era il mio primo vero concerto organizzato a Varese, dopo tutti i tour all’estero. Alcuni amici erano venuti con un poster gigante, pronti ad un tifo da stadio. La sfortuna ha voluto che piovesse e ci siamo spostati al circolino di Comerio, ma la capienza era ridotta rispetto a Villa Tatti. Vittorio mi ha sorpreso di nuovo quest’anno con una chiamata e ho accettato.


Grazie ad una bellissima ragazza, . È una cantautrice. Quando abbiamo deciso di vivere insieme la scelta è caduta sul suo Paese. Ora qui ho tante persone che mi aiutano con la carriera.


Da quando è stato pubblicato, è iniziata un’intensa attività concertistica. Ho girato moltissimo, toccando 15 o 16 Paesi diversi. Dopo questo lungo giro del mondo, mi sono preso quest’estate per rimanere a casa proprio per lavorare al secondo disco che uscirà tra fine settembre e inizio ottobre e avrà un sacco di novità».


Si chiamerà “What if?”. L’idea di “E se?” è legata all’andare oltre alle barriere di ciò che si sa già. Ciascuno di noi accumula un proprio bagaglio di conoscenze. Nel mio caso è quella musicale fatta di ciò che si impara a scuola e da solo. Arriva un momento in cui questo bagaglio può costituire un ostacolo da superare, perché ti adagi ed abitui. “What if?” significa mettere in discussione ciò che fai.


Ho cercato di provare tecniche nuove e particolari. Con due chitarre acustiche ho realizzato una versione modificata di Sweet Child O’ Mine dei . Ci sarà anche una canzone dalla colonna sonora di Pulp Fiction dove uso 5 chitarre (no, non è un errore, ndr) calciandole coi piedi o usando un coltello da cucina. È un modo di andare oltre azioni tecniche dello strumento.

Ci è voluto più di un anno per metterla insieme. L’ultimo manico è all’inverso e va da destra a sinistra, al contrario della norma insomma. Dopo tanti mesi è finalmente diventata realtà e la mostrerò per la prima volta a settembre quando uscirà il video.


Non lo so. A Microcosmi avrò 30 minuti e vorrei proporre un programma ad effetto, stringere e condensare mostrando il meglio per poi lasciare spazio alle leggende.

È una domanda che mi fanno spesso i chitarristi. Al primo tour in Inghilterra sono arrivato con tre chitarre in custodie normali ricoperte del cellophane degli aeroporti. In più avevo valigia e mixer: non sapevo come spostarmi. Poi mi sono fatto costruire una custodia che contiene tre chitarre il cui peso complessivo non arriva ai 23 kg. Quindi è over size, ma non over weight. Sulle spalle come bagaglio a mano ho lo zaino da 10 kg e col braccio sinistro porto la valigia sempre sotto i 23 kg con vestiti e attrezzatura, tipo i capotasti. Se mi vengono a prendere con l’auto sbagliata, ci facciamo una risata, mettiamo la custodia tripla sta sul sedile dietro e io sto davanti con il tassista. Finora ha funzionato.


L’Ispirazione è arrivata a 19 anni. Ho iniziato a suonare a 10 anni, ma già prima ascoltavo o . A 16 anni ho avuto un rifiuto totale, durato per tre anni, poi un amico mi ha mostrato un video di , uno straordinario chitarrista acustico, che mi ha aperto nuovo mondo. Ho ripreso in mano la chitarra e ho iniziato a copiarlo creando poi uno stile mio. Nel frattempo ascoltavo un altro dei miei idoli . Sono diversi tra loro il primo mi ispira molto per la ricerca tecnica il secondo come showman. Quando Emmanuel ha suonato a Varese, portando anche McKee, sono venuto apposta dalla Germania e ho portato una bottiglia di vino nel backstage. È stata una chiacchierata incredibile. Suonare con loro sarebbe un sogno.


Quando ero piccolo dicevo: “voglio diventare migliore chitarrista del mondo”. Poi ho capito che non esiste, ma avevo comunque un’idea super ambiziosa. Dopo lo stop ho ricominciato a pensarlo, ma mi è sempre parso difficile da raggiungere. La svolta è arrivata dopo aver mandato un video alla Candyrat, l’etichetta discografica americana che mi pubblica. Hanno risposto al mio messaggio proponendomi di pubblicarlo. Ero in un bar a Varese e ho esultato come allo stadio. Fino a quel momento le visualizzazioni dei miei video su Youtube arrivavano a 10mila al massimo. Con la Candyrat arrivarono a un milione.


Non avevo fatto mai concerti da solista, magari per un ora e mezza. Mi chiedevano di andare in Florida, ma non sapevo cosa fare e proporre. Sono stato a Roma per 6 mesi con un chitarrista, , e ho conosciuto diverse persone che mi ha aiutato, come il mio agente russo Misha che mi ha aiutato a “convertire” in concerti le richieste che arrivavano. E poi , musicista australiano, che mi ha portato per prima volta a suonare in Inghilterra, ad aprirgli i concerti. Così ho capito cosa significava suonare live.


Sì, per la prima volta farò un tour mondiale con la mia ragazza Meg. Sarà l’ospite speciale di ogni concerto e porterà la sua ventata di american pop.


Sono andato a sentire poco tempo fa , autore di mitiche colonne sonore da “Pirati dei Caraibi” a “Il gladiatore”, da “Inception” a “Il cavaliere oscuro”. Lui è una grande ispirazione musicale. Ho realizzato una cover de “Il Gladiatore” e probabilmente avremo anche modo di mandargliela direttamente. Se gli arriverà, sentirete le urla di gioia dalla Germania fino a Varese.