L’ironia esistenziale che salva la vita. E aiuta ad andare avanti anche nei momenti cupi

L’elzeviro di Marco Tavazzi

L’ironia salva la vita.
Non c’è niente di più importante per la propria sopravvivenza che non prendere la vita troppo sul serio.
Il che non significa dedicarsi ad un eterno gioco e relegarsi in una sorta di perenne immaturità.

Ma affrontare le avventure e le disavventure dell’esistenza sempre con il sorriso sulle labbra (finché sia possibile) e saper cogliere il lato ironico, divertente, leggero anche nelle piccole cose tristi.

Un grande insegnamento che arriva anche dalla letteratura, e in Italia abbiamo uno splendido esempio, quello della serie di fumetti della Sergio Bonelli Editore, Dylan Dog. I fumetti sono troppo a lungo stati considerati una forma letteraria di serie B, trattati con un certo snobismo dagli ambienti culturali. Solo negli ultimi anni si sta uscendo da questa visione ristretta.
E questa forma d’arte sta finalmente ottenendo il giusto riconoscimento.

Parliamo di Dylan Dog perché non solo il protagonista, l’Investigatore dell’Incubo, si contraddistingue per una fortissima vena ironica. Ma anche i personaggi che gli fanno da spalla.
Battute e freddure sono sempre presenti in ogni storia.

E molte di queste frasi sono diventate citazioni famosissime. Come la risposta che Dylan dà al rimprovero: “Uffa! Tu sei ancora un liceale! Sempre a scherzare su tutto!”.
E lui ribatte con nonchalance: “Bah, è la vita che scherza, e spesso in maniera pesante. Io cerco solo di stare al passo”.

Quest’ironia esistenziale che può aiutare chiunque ad andare avanti anche nei momenti più cupi.
Certo, non elimina il dolore.
Ma strappa un sorriso, spesso amaro, che ti dà supporto.