Fisco, M5S: «Burattino» FI: «Stop sconcertante»

Il presidente del Consiglio finisce sotto il fuoco incrociato di grillini e berlusconiani per la norma che agevolerebbe l’ex Cavaliere depenalizzando i reati tributari

– La norma Salva Berlusconi nel decreto fiscale di Natale è la prova del «talamo delle larghe intese» nelle quali Silvio Berlusconi è ventriloquo e Matteo Renzi semplice «burattino». È il j’accuse dei gruppi parlamentari Cinque Stelle che hanno firmato un post pubblicato sul blog di Beppe Grillo da titolo e immagine inequivocabili: «Il burattino Renzi».

«Non sono stato io, biascica Renzi dopo essere stato beccato ancora una volta nel talamo delle larghe intese insieme al suo amato Silvio. Non sono stato io e, comunque, l’articolo 19 bis del decreto legislativo sui rapporti tra fisco e contribuente, che sostanzialmente depenalizza le evasioni sull’imponibile di iva o imposte sui redditi non superiori al 3%, e rimette in sella il Cavaliere sanando la sua condanna, è stato piazzato lì a sua insaputa», tuonano i grillini dal blog del leader. «Eppure – denuncia il post M5S- quell’articoletto non c’era nel testo uscito dal ministero dell’Economia e arrivato sul tavolo del consiglio dei ministri il 24 dicembre. Chi è stato, dunque, a piazzare questo mega regalo natalizio per i grandi evasori, Berlusconi in testa?»

«Renzi – si legge ancora- ha provato a giustificarsi dichiarando che una nuova legge non potrebbe consentire di cancellare una condanna passata in giudicato, ma la realtà è che l’articolo 19 bis è una furbata che consentirebbe di annullare i 4 anni inflitti a Berlusconi per frode fiscale nel processo Mediaset. Estinto il reato penale, per Silvio si schiuderebbero le porte del ritorno in politica. Così il loro amore potrebbe finalmente uscire dalle segrete stanze del Nazareno ed essere dichiarato alla luce del sole. Se ci fosse ancora qualcuno che si chiede perché il governo ha bloccato la legge sul conflitto d’interessi alla Camera, o quella sull’anticorruzione al Senato e fatto regali alle concessionarie di pubblicità (tra cui Mediaset), la risposta adesso viene servita su un piatto d’argento. Perché Renzi è Berlusconi, e viceversa», conclude il post polemico.

Ma il caso dei decreti fiscali ha scontentato pure i berlusconiani, che anche ieri sono tornati all’attacco del permier. «Renzi ha bloccato non il Salva Berlusconi ma il salva-imprenditori onesti. Tra i tanti silenzi ce n’è uno che rimbomba: è quello di Confindustria,ipocrita e politico», ha tuonato Daniela Santanchè. A lei si è accodato l’ex ministro Altero Matteoli: «L’Italia non è nè può diventare un Paese-giungla sotto la spinta di un assurdo e aggressivo populismo travestito da falso moralismo. Che il governo, come sembra, abbia ceduto a questi condizionamenti sconcerta».