«Una bicicletta anche usata per pedalare all’infinito…»

In viaggio sulla loro scia - E’ il nome dell’associazione dedicata ad Alessandro Giani e Stefano Pietrobon

Il primo desiderio di una persona è quello di essere felice: se noi pensiamo ad Alessandro e a Stefano, sappiamo che lo erano. Un ragazzo nella sua vita non può essere felice per caso, ma lo è se intraprende un viaggio. Ale e Stefano nel loro percorso hanno incontrato la bicicletta, e grazie ad essa gli amici del ciclismo, hanno vissuto l’ambiente della famiglia, la vita nella comunità cristiana e l’impegno della scuola, prove quotidiane che vivevano con grande serietà, dedizione, fidandosi costantemente dei consigli degli adulti.

L’associazione «In viaggio sulla loro scia” nasce per comprendere meglio questa loro esperienza, nel viaggio che ognuno di noi fa, stando accanto ai compagni ed agli amici di Stefano ed Alessandro. Viaggiando assieme a questi ragazzi, diventerà per noi tutto più chiaro. Lo scopo dell’associazione è proprio quello di aiutare noi adulti a guardare i ragazzi per quello che sono e per quello che desiderano essere nella loro vita. Quello che potrà accadere con questa associazione non è

già scritto o già deciso a tavolino, saranno invece i ragazzi ad indicarci come far continuare tutto quanto di bello è nato in queste settimane, ossia idee e rapporti, che sono un segno per gli altri. Il nome che abbiamo deciso di dare all’associazione è «In viaggio…sulla loro scia”, e di per sé racchiude il senso che vogliamo dare a questa esperienza. Il «viaggio” a cui ci riferiamo è quello che ogni persona seria intraprende con se stessa, e «sulla loro scia” è un’esortazione a guardare con attenzione a questi ragazzi, non solo Stefano ed Alessandro, ma anche tutti i loro amici,anche quelli della classe, nel tentativo di seguire e sostenere i loro passi. Dobbiamo dare un senso a ciò che è accaduto, abbiamo la responsabilità di farlo, altrimenti sarebbe solo disperazione. Ed il senso di tutto è proprio nel viaggio. Ci metteremo in marcia verso Cracovia, perché raggiungere la città polacca per la Giornata Mondiale della Gioventù, e incontrare il Papa, era il sogno che Alessandro e Stefano avevano espresso.

E volevano farlo in bicicletta. «Mi basterebbe una bicicletta usata per pedalare, pedalare all’infinito, visto che vorrei questo come destino; un destino un po’ strano, anche vago, ma questo ho da sempre sognato« ha scritto Ale in una poesia. Perché quelle due ruote erano due inseparabili compagne di vita per entrambi. Così gli amici del ciclismo, che assieme a loro per anni hanno percorso chilometri di strada e di vita, saliranno in bicicletta per coprire i 1300 chilometri che separano Cassano Magnago e Cracovia: dodici di loro pedaleranno nel ricordo di Ale e Stefano, dieci adulti, o forse qualcuno di più, li accompagneranno giorno per giorno in questo percorso che preparano ormai da mesi con dedizione e volontà e che vi racconteremo passo per passo, giorno per giorno. Perché la soluzione non è mai la disperazione ma il viaggio, il ricordo, l’esperienza, sulla loro scia. E sulla scia di questo viaggio è nata l’associazione, che non si esaurirà al ritorno da Cracovia, ma continuerà a vivere con questi ragazzi.