Basket Ignis Varese, la leggenda è qui «Daremo ai bimbi lo spirito dei grandi»

Il nome della nuova società è magia, nel cda Rusconi, Ossola, Ponti, Colombo e il presidente Tedeschi. «Il nostro vivaio fondato su valori, amicizia e senso di appartenenza incarnati da quello squadrone»

La Ignis è rinata, ed è già magia. Si chiama infatti Basket Ignis Varese il nuovo progetto di settore giovanile cestistico, di cui vi avevamo parlato nei giorni scorsi, che ha preso ufficialmente vita ieri in città con l’atto di fondazione della società davanti al notaio.

Nasce quindi con dei padri importanti come Aldo Ossola e Dodo Rusconi una realtà che sogna di diventare presto un punto di riferimento del nostro basket, riportando al centro di tutto quei valori che hanno reso famosa la Grande Ignis, una leggenda della pallacanestro mondiale ma prima ancora un gruppo di amici che dopo gli allenamenti andava al Bar Pini a fare l’aperitivo e a chiacchierare con i tifosi. Questa società permetterà ai suoi iscritti di non pagare nessuna quota di affiliazione,

con l’obiettivo di regalare a tutti la possibilità di giocare a pallacanestro. Il Basket Ignis Varese avrà un consiglio di amministrazione composto da personaggi storici della pallacanestro varesina. Ebbene, il presidente sarà , figlio dell’ingegner Adalberto, anch’egli presidente della Ignis; l’amministratore delegato sarà , ex giocatore della Pallacanestro Varese classe 1960; sarà consigliere con delega alla parte tecnica mentre farà parte del consiglio d’amministrazione come uomo immagine della nuova società. Il finanziatore sarà , già attivo per quanto riguarda anche la pallacanestro in carrozzina. Questa realtà prende vita con la piena volontà di riproporre i valori umani e sportivi che fecero grande la Ignis negli anni Settanta, e si forgerà di un codice comportamentale con forti riferimenti alla disciplina etica e sportiva. Le iscrizioni partiranno a breve, forse già a fine febbraio, mentre tra oggi e domani dovrebbe essere completata l’affiliazione della nuova società alla FIP.

Il passo successivo sarà identificare gli allenatori che porteranno avanti il progetto, che inizierà le attività a settembre. Le fasce d’età interessate sono quelle del 2004, 2005 e 2006, che si alleneranno nella storica palestra di via XXV aprile, mentre le partite si svolgeranno con ogni probabilità in via Monte Generoso, nella palestra dell’Università dell’Insubria. La nuova Ignis Varese è nata da un’idea di Fabio Colombo, ex giocatore della Pallacanestro Varese, che ha assunto la carica di amministratore delegato. È lo stesso Colombo a spiegarci da dove è arrivata l’ispirazione: «Io da sportivo ho vissuto assieme al Dodo e all’Aldo dei momenti bellissimi anni fa, e vorrei cercare di insegnare ai bambini il basket attraverso quello spirito di gioco e di divertimento che ha caratterizzato la nostra crescita. Mi piacerebbe che questi ragazzi imparino quel senso di appartenenza e quei valori che nel corso degli anni mi sembra siano andati persi. Dodo ed Aldo hanno accettato subito con entusiasmo, si è deciso di partire con una leva di bambini a cui metteremo a disposizione dei professionisti, nella speranza che un domani questi bimbi possano diventare dei giocatori di basket all’interno di un contesto di gruppo».

La nuova Ignis vorrebbe anche far crescere qualche talento locale, che non si vede dai tempi di : «Una volta Varese era una fucina di talenti, adesso si è un po’ persa ma con ciò non voglio dire che sia colpa di Varese. È una deriva di tutto il movimento italiano, nata forse con l’avvento dei procuratori e della legge Bosman. Credo che questa città possa tornare a produrre qualche ragazzo importante, e noi ci auguriamo di poter dare a questi giovani gli strumenti umani e sportivi per crescere nel basket». Anzitutto però, la nuova Ignis Varese vuole differenziarsi rispetto ad altre realtà: «Non so se ci sia spazio per tutti, mi auguro di sì. Era francamente difficile proporre questa idea e questo progetto a delle società che hanno già una loro struttura e delle loro regole. Vogliamo partire dal basso, con i più giovani, forgiandoci con l’esperienza di persone come Aldo Ossola e Dodo Rusconi, che è fuori dal giro da otto anni e non capisco come sia possibile. Voglio dire, noi ci proviamo e poi vediamo come va». La fascia d’età interessata è quella dei 2004, 2005 e 2006: «Vorremmo partire con le iscrizioni a breve, la nostra idea è quella di arrivare ad avere due squadre per ogni annata. Crediamo che quello tra i dieci ed i tredici anni per un bambino sia il momento migliore per apprendere».