Certezze da cui partire. Per tornare in Cielo

Il punto di Gabriele Galassi sul Varese Calcio, dopo la grande prova di Pisa

Si può uscire vincitori, pur avendo perso.

Il Pisa ha passato il primo turno e continuerà il suo cammino in TIM Cup; il Varese è stato eliminato, ma dall’Arena Garibaldi porta a casa energia, speranza, orgoglio. E diverse certezze.

A partire da una, ovvia e naturale: la necessità di lavorare. Non potrebbe essere altrimenti: il gruppo è totalmente nuovo e si è allenato insieme per soli 9 giorni a Chatillon prima di scendere in campo all’Arena Garibaldi. Gruppo che a oggi, altrettanto naturalmente, è ancora “corto” (mancano diversi under e, perché no, un rinforzo in attacco): ma questo, con un mese ancora di mercato, non è certo un problema. Il segreto sarà trovare giocatori giusti,

come sembrano esserlo alcuni di quelli arrivati finora: Magrin, il metronomo; Palazzolo, lo sfacciato che segna di tacco ammutolendo 6000 pisani; Longobardi, il lottatore; Molinari, il bomber che si infiamma (anche con i compagni, se necessario) per il gol. Insieme a loro serviranno interpreti che non raddoppino le caratteristiche di chi c’è già (come si fece l’anno scorso) ma piuttosto che ne integrino le peculiarità, così da avere possibilità diverse a seconda delle situazioni che ogni partita metterà sul tavolo.

La certezza assoluta ha invece un nome e un cognome: Salvatore Iacolino. La carta d’identità calcistica ne svela l’esperienza (1981: prima delle 17 stagioni nelle giovanili della Juventus), il palmares ne racconta l’abitudine a vincere (dal 2003/2004, sette scudetti di Serie D in 13 stagioni), i segni particolari si sono visti a Pisa (il capolavoro tattico ha fatto arrossire, e spaventare, la panchina avversaria). Lo voleva già Giorgio Scapini e l’ha poi chiesto a più riprese (2, almeno) Alessandro Merlin, che quest’estate, finalmente, l’ha potuto portare all’ombra del Sacro Monte. Per questa categoria (e, per quanto visto all’Arena Garibaldi, non solo) è un autentico fuoriclasse.

Ah, fermi: una certezza ancor più… certa, c’è. I tifosi biancorossi: 150 a Pisa, 24 subito abbonati. Tifosi stufi di guerre ma pronti alle battaglie. Per tornare in Cielo.