Chiara coccola Santaromita «Passata la sfortuna ci regalerà un sorriso»

Il Giro d’Italia era nato sotto la stella della Orica GreenEdge, vincitrice del cronoprologo di Belfast. Sembrava il preludio a una grande corsa per il nostro Ivan Santaromita, partito con l’obiettivo di vestire la maglia rosa ed entrare nei dieci in classifica generale.

Per qualche giorno, nella top ten c’è stato, ma, complice anche un po’ di sfortuna, è scivolato al 30° posto a oltre 10’ dalla maglia rosa Evans. Sua moglie, Chiara Ballardini, ci ha spiegato come sta vivendo questa corsa rosa Ivan.

«Purtroppo settimana scorsa ha avuto dei problemi fisici – svela – derivati dal fatto che era in stanza con Cameron Meyer che ha sofferto per un virus e l’ha attaccato anche a Ivan. Cameron infatti ha lasciato il Giro, Ivan purtroppo ha corso con la febbre, di certo non nelle condizioni migliori. Ha patito un po’ nelle ultime tappe, e il giorno di riposo è arrivato nel momento giusto. Già ieri, quando l’ho sentito all’arrivo a Salsomaggiore, si sentiva meglio».

Il Giro della sua squadra finora è stato eccellente, con le vittorie a crono, di Matthews e di Weening, oltre alla maglia rosa indossata da Tuft e dallo stesso Matthews. A livello personale però, per Ivan questo inizio di corsa rosa ha tradito le aspettative della vigilia.

«Sicuramente non è contento di ciò che ha fatto finora – osserva Chiara, maestra d’asilo varesina – era partito motivato e si aspettava di fare molto di più. Nelle cadute dei primi giorni ha perso secondi importanti, poi è arrivato questo malanno a rovinare i piani. Si può dire che per la squadra finora sia stato un Giro da incorniciare, per lui un po’ meno».

Con il senno di poi, molti pensano che non aver indossato la maglia rosa a Belfast sia un rimpianto, ma Chiara non è d’accordo: «In realtà sapeva benissimo che non l’avrebbe indossata, non è stata una sorpresa. Credo che già prima di partire per l’Irlanda avessero deciso di fare questo regalo a Tuft. Tutti in squadra lo sapevano, meno il festeggiato: è stata una sorta di sorpresa. Ivan stesso ha puntualizzato di non esserci rimasto male, anzi era davvero contento che l’avesse presa il compagno».

Sabato e domenica arriveranno le grandi montagne, e la speranza è che Ivan possa recuperare la condizione migliore per puntare ad un successo di tappa.

«Sta già un po’ meglio, difficile pensare che sia già al top nei prossimi giorni. Adesso, con l’arrivo delle tappe dure, la sua speranza è quella di risalire un po’ in classifica, anche se ormai entrare nei primi dieci è più che un’impresa».

Nel dettaglio: «Puntava molto sulla tappa del Carpegna, la salita di Pantani: era anche andato a studiare il percorso. Purtroppo è stato forse il giorno peggiore per lui. Sono sicura che tra Oropa e Montecampione saprà riscattarsi».

Non appena il lavoro le dà tregua, Chiara si mette in viaggio per seguire Ivan dal vivo. Ci sarà anche nei prossimi weekend: «Sono andata a Sestola e anche lunedì in hotel a Soliera, solo per cenare con lui: una toccata e fuga. Ho già prenotato l’albergo sullo Zoncolan, sabato andrò a Oropa e domenica a Montecampione. Nei weekend cerco di esserci sempre».

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