«Con il coach lavoro sulla difesa. Farò ogni cosa che mi verrà chiesta»

Damian Hollis al servizio della Openjobmetis: «Qui per dare alla squadra ciò di cui ha bisogno»

Da Cantù a Varese, con AGO Rethymo, Brescia e Benfica nel mezzo, dev’essere un bel salto, ma Damian Hollis non è il primo e non sarà l’ultimo a farlo. Lo statunitense di Fort Lauderdale, classe 1988, si è presentato ieri mattina alla stampa come nuova ala piccola della Openjobmetis Varese di Attilio Caja.

Ala piccola, sì, ma con una corporatura da ala forte: «Fare queste distinzioni ora è difficile e limitante – nei due ruoli ci siamo io e Stan Okoye, ma ciò che è importante è che ci sia comunicazione nel gioco e nello sviluppo della partita. Non è una questione di tre che marca il tre o quattro che marca il quattro, e non è una questione legata a me e a Stan quanto più a tutta la squadra. Standardizzare le posizioni è difficile e non attuabile al momento».

Dell’esperienza a Cantù nella stagione 2015-2016, non parla granché volentieri: «La situazione a Cantù era fuori dal mio controllo, è finita presto. Rispetto a quel periodo sono maturato molto come giocatore, potrà servirmi». Da un mese al lavoro con la Pallacanestro Varese, e le sensazioni sono buone, positive: «L’inizio a Chiavenna è stato molto intenso, duro, ma ci ha permesso di conoscerci. Sia tra compagni che con lo staff tecnico. Ho visto molta energia negli allenamenti, molta voglia di essere a disposizione degli allenatori. Ho avuto sensazioni subito positive».

L’anno scorso al Benfica, anche da avversario di Varese nei preliminari di Champions League, la stagione precedente a Brescia da protagonista in A2, dove già aveva fatto faville con Biella. Potrà riproporsi come uomo chiave anche in Serie A: «Sono qui per cercare di dare alla squadra tutto ciò che serve e che mi viene chiesto di dare. Se dovrò marcare l’avversario più forte, non avrò problemi a farlo, se dovrò buttarmi su tutti i palloni vaganti, mi vedrete fare anche quello».

La squadra sta già bene: «Siamo ad un buon livello, dobbiamo lavorare sulla comunicazione cercando di mettere in campo ciò che ci chiede il coach. In allenamento ci riesce bene, in partita è diverso e ancora dobbiamo crescere. Però abbiamo tempo, come ogni nuova squadra miglioreremo di giorno in giorno».

Caja è stato molto chiaro e diretto con lui: «Mi ha chiesto di focalizzarmi molto sull’attitudine difensiva, abbiamo parlato molto di questo e dell’importanza che ha. Pensiamo che una ottima difesa possa portare la squadra ad un livello superiore. Le mie caratteristiche sono sempre state principalmente offensive, ma mi sto applicando molto in difesa».