«È tornato il clima di casa»

Varese Calcio - La donna biancorossa Yvonne Rosa: «Abbiamo ritrovato il vero Varese. Quello di Sogliano e Sannino»

La forza di una donna è nascosta nelle pieghe della sua fragilità. Come un fiore, quando è pronto a sbocciare, riesce ad esplodere in tutto il suo splendore. E noi, non possiamo far altro quindi che inchinarci davanti alla forza delle donne; perché, come scrisse Oscar Wilde, «Se Dio non avesse fatto la donna, non avrebbe fatto nemmeno il fiore». E pace e amen se viviamo su pianeti differenti: Marte e Venere. Le donne non sono fatte per essere capite, ma per essere amate. Ancor di più se sono passionali. Ah, la passione che sanno mettere loro nelle cose che amano, gli uomini non riuscirebbero anche solo lontanamente a capirla: si tratta di un innato istinto materno. Già.

Ed è proprio per questo loro misterioso e insondabile modo di amare, di vivere anche le più piccole esperienze, che non potevamo che intervistare oggi, in questa giornata speciale, la Donna Biancorossa Yvonne Rosa. Capace come poche di amare alla follia il Varese. Capace come pochi di trasmetterti la sua passione. «Noi donne biancorosse siamo così: rosse di passione e bianche come il colore dell’amore materno, della purezza – ci dice con un sorriso dolcissimo Yvonne,

davanti a un bicchiere di prosecco – Quest’anno è stato effervescente, molto più delle bollicine di questo bicchiere. Abbiamo ritrovato il vero Varese, quello di Sean Sogliano e Beppe Sannino: c’è lo stesso clima. Il clima di casa». Perché, come ci racconta Yvonne, con gli occhi lucidi di una gioia struggente: «per noi donne che amiamo il Varese, non contano le categorie ma le persone. Conta sentire la passione, della società, dei calciatori, dello staff tecnico, dei tifosi. Basta guardarsi attorno in ogni partita per trovare gli occhi degli amici». Gli occhi del Varese, quelli che vivono il loro amore su gradoni del Franco Ossola: «Basta che ti giri attorno e li trovi lì. Sguardi pronti ad abbracciarti e a farti sentire a casa. Per entrare nel nostro stadio non serve bussare…».

E come si può darle torto? Ma in questa stagione c’è stato un altro stadio importante. Uno stadio che è il simbolo della rinascita sul campo del Varese: il Felice Chinetti di Solbiate Arno. Il posto in cui domenica prossima i biancorossi potrebbero festeggiare la promozione: «Il Chinetti per tutti noi è una seconda casa. Ha un campo bellissimo, per questo dirò alle Donne Biancorosse di non mettere i tacchi domenica… Perché se dovesse succedere quella cosa lì – sono scaramantica – non possiamo rovinare l’erba per l’invasione di campo. Ed è proprio qui che viene fuori la passione tutta in rosa – tra l’altro, Rosa come l’Yvonne, coincidenze? No. Assolutamente no. La passione, dicevamo: quella che ti spinge a fare pazzie per le tue passioni, per i tuoi sogni. E se siamo riusciti a convincere Enzo Rosa a filare via di corsa sul Sacro Monte per la promozione, Yvo ha le idee chiare, limpide come l’acqua della fontana di piazza Monte Grappa: «Se il tempo ce lo permetterà, vorremmo fare un passo indietro nel tempo, con un tuffo nella fontana. Questo è il gesto simbolo dei festeggiamenti del Varese più bello, e di quello che verrà». Già, il futuro, conclude la tifosissima biancorossa: «Al Varese auguro che gli imprenditori della città inizino ad amare questa squadra, non come la amo io, ma come merita di essere amata. Cosa deve fare di più il Varese per farvi battere il cuore?»