Fenici giovani, fresche e inesperte. Il bicchiere per ora è mezzo pieno

Bilancio della prima parte di stagione: otto giornate, undici punti e nono posto del girone A del campionato di Serie D

Siamo ormai alle porte di novembre, e tutti i campionati di calcio sono ben avviati. Abbiamo lasciato alle spalle il caldo estivo, con le altrettanto roventi sessioni di mercato; abbiamo riabbracciato settembre, tornando a riempire le tribune degli stadi, a far riecheggiare i cori e gli sfottò tipici del pallone nostrano. Sono arrivati il freddo e le prime piogge, le prime vittorie e anche le prime sconfitte. Le critiche agli allenatori perché hanno fatto giocare un calciatore piuttosto che un altro, perché hanno sbagliato i cambi o formazione; insomma, abbiamo attraversato quel periodo che può essere considerato come il trailer dei campionati.

Le squadre hanno avuto tempo per sperimentare, trovare la giusta forma fisica e i meccanismi corretti, perché d’ora in avanti il gioco si farà sempre più serio e decisivo. Un periodo attraversato anche dalla Varesina, che dopo otto giornate si trova con undici punti al nono posto del girone A del campionato di Serie D; una buona posizione per una squadra che ha come obiettivo la salvezza, soprattutto considerando i numerosi cambiamenti e le difficoltà avute all’inizio di stagione.

La Varesina è cambiata molto durante la sessione estiva di mercato e in questo avvio ha dovuto fare i conti anche con numerosi infortuni che hanno impedito a mister Spilli di schierare alcuni uomini chiave e di avere delle soluzioni a partita in corso. Il rinnovamento della squadra ha comportato un abbassamento dell’età media, con tutti i pro e i contro del caso: se da una parte la freschezza di alcuni giocatori e la loro voglia di mettersi in mostra hanno permesso ai rossoblù

di opporsi a chiunque, riuscendo a ottenere degli ottimi successi come la vittoria di Gozzano, dall’altra si è sentita la mancanza di esperienza che è costata qualche punto come nel debutto contro il Legano. In alcune partite si sono visti errori individuali (anche banali) che si possono ricondurre ad un approccio sbagliato, mentre in altre è mancata la giusta cattiveria sotto porta. Tutto questo non deve però mettere in ombra quanto di buono fatto dalla Varesina. Le Fenici si sono sempre dimostrate compatte, vogliose di far bene e costantemente capaci di reagire nelle difficoltà; una forza mentale su cui mister Spilli ha insistito dal primo giorno, abbinandola alla ricerca di un gioco bello e efficace che, se pur a sprazzi, si è sempre fatto vedere. Un lavoro continuo e svolto in serenità, con la piena fiducia dell’ambiente e della società, che nelle ultime due partite ha portato brillantezza, concretezza e maturità ad una squadra che ora non dovrà più rinascere, ma semplicemente spiccare il volo.