Hollis può regalare tante soddisfazioni. Wells, abbiamo un play. Okoye cresce

Natali è una mente pensante, Cain deve migliorare ai tiri liberi. Le pagelle di Alberto Coriele

Reietto e dietro la lavagna per due quarti e mezzo, si prende la scena negli attimi finali del terzo periodo con cinque punti consecutivi. Deve muoversi a briglie sciolte, quando ci riesce è pericoloso.

Si autocompiace per due stoppate davvero di alto profilo, ma la sua partita è tutta lì, anche perché gioca davvero poco.

Una mente pensante, difficilmente fa la cosa sbagliata e prova ne è quel passaggio da terra in cui apre clamorosamente un 3 vs 1. Impatto positivo e confortante di Nicola, nonostante qualche eccesso di maiuscole in difesa. Si mangerà le mani per quella tripla finale finita sul ferro che poteva scrivere un’altra storia.

Segna dall’arco, segna in entrata, ruba palloni, difende da ossesso. Era mancato contro Venezia, ha dimostrato al Forum perché si è meritato il ritorno a Varese dopo la gavetta. Gran lavoratore, è cresciuto in maniera esponenziale.

In una partita che lo vede poco protagonista a livello di minutaggio, lascia il segno con due punti ed un assist geniale.

Una fatica tremenda a marcare i lunghi meneghini nei primi due quarti, specialmente Gudaitis lo porta a guinzaglio in un paio di occasioni. Poi scocca la scintilla, inizia ad essere dominante a rimbalzo (11 totali) e a trovare qualche spazio sotto canestro. Deve assolutamente migliorare in lunetta.

Meno protagonista del solito riesce a ritagliarsi qualche buona soluzione. Quell’1/4 ai liberi però pesa parecchio.

Signore e signori, abbiamo un playmaker. Se contro Venezia era stato un fantasma, e aveva destato discreta preoccupazione, ha risposto con personalità e coraggio, sbloccandosi dopo un 1/2 in lunetta. Ci sono cose da limare, come le palle perse ed i tiri in entrata.

I primi otto punti sono tutti suoi, però conferma la sua mono dimensionalità: quando gli tagliano i viveri sull’arresto e tiro, va in difficoltà. Quando ha spazio e libertà per tirare sbaglia poco.

Estemporaneo, un po’ sulle nuvole, si può dire ciò che si vuole: ma ha talento, sa segnare in ogni modo, sa far male. Caja lo tratta più con il bastone che con la carota, perché si accende ad intermittenza, ma Damian può regalargli soddisfazioni. Ah, difende anche.