I primi passi della Varese giovane

Reclutamento: preso Lorenzo Naldini da Cernusco. Poi cernita dei costi e confronti sul futuro

Cernita e futura razionalizzazione dei conti, incontri con chi fino a oggi ha fatto parte della “struttura” (a livello tecnico e organizzativo), primi allenamenti sul parquet e reclutamento. È l’estate del “nuovo” settore giovanile della Pallacanestro Varese, passato sotto l’egida del neo consigliere d’amministrazione Gianfranco Ponti.

Si parta dalla fine. Ovvero dall’ufficialità dell’acquisizione nel vivaio biancorosso di Lorenzo Naldini, prospetto quindicenne proveniente da Cernusco sul Naviglio. Alto circa 2 metri, è stato campione d’Italia under 15 nel 2016 con la canotta dei “Bufali”, battendo alle finali nazionali di Bassano del Grappa la Teva Varese di coach Bruno Bianchi. L’incontro con la famiglia del ragazzo, avvenuto ieri mattina, è servito a suggellare un’operazione “lampo” condotta e conclusa da due dei nuovi uomini operativi del settore giovanile, Fabio Colombo e Fabio Tedeschi, che hanno dovuto trattare con la società Dynamica Vimodrone, proprietaria del cartellino del giocatore classe 2002.

Per portare a Masnago Naldini, che da un anno era sui “taccuini” sia della Pallacanestro Varese che del Basket Ignis Varese 1960 (ma non si era mai andati oltre alcuni semplici contatti per il tramite di genitori…), la società si è sobbarcata una spesa che dovrebbe essere di poco inferiore ai 10mila euro: «Al di là delle questioni tecniche, l’impressione che ci ha dato Lorenzo è davvero positiva – spiega Fabio Colombo – E’ un ragazzo molto intelligente e maturo per la sua età, e insieme alla sua famiglia crede molto nel nostro progetto. Ha accettato la “corte” di Varese a patto di avere la chance di misurarsi subito con l’under 18 allenata da Dodo Rusconi: è pronto a fare fatica».

Anche chi dovrà plasmare le qualità dell’atleta biancorosso in pectore è convinto della bontà dell’acquisto: «Sono convinto si possa lavorare molto bene su Lorenzo – dichiara proprio coach Rusconi – Per un elemento così giovane e ancora in piena crescita è difficile prevedere un ruolo: gli insegneremo a giocare a pallacanestro e a sfruttare le sue potenzialità, qualunque sia la posizione che occuperà sul parquet».

Il meeting con i genitori del prospetto (al quale hanno partecipato Ponti, Rusconi, Colombo e Tedeschi) è servito anche a determinare le coordinate di quella che sarà la sua vita extra-campo, aspetto fondamentale visto che si parla di un adolescente: Naldini sarà ospitato in città da una famiglia, frequenterà il Daverio («e, a tal proposito, va ringraziata la preside dell’istituto per la sua disponibilità e per la sua collaborazione» aggiunge Gianfranco Ponti) e sarà seguito in ogni sfaccettatura della quotidianità.

In un percorso parallelo al reclutamento, il nuovo corso del vivaio è attualmente impegnato anche sul fronte organizzativo e amministrativo: «Con l’aiuto del personale dell’ufficio centrale della Pallacanestro Varese – spiega Ponti – stiamo facendo un “audit” dei costi del settore giovanile, in modo tale da averne una visione finalmente completa ed esaustiva e poter improntare un modello gestionale trasparente: mese per mese dovranno essere perfettamente chiare sia entrate che uscite relative. Al momento abbiamo riscontrato costi complessivi più

alti rispetto alle previsioni: siamo intorno ai 300 mila euro, soglia che andrà necessariamente razionalizzata». L’intendimento è quello di condividere il più possibile l’opera in fieri: «L’altroieri abbiamo incontrato gli allenatori, ma non si è discusso di argomenti tecnici – è sempre Ponti a parlare – Abbiamo semplicemente spiegato loro ciò che abbiamo intenzione di fare e quanto costerà farlo: si tratta di una condivisione imprescindibile, perché serve e servirà a capire le decisioni che verranno prese». «Con i tecnici, ma anche con tutto lo staff amministrativo della società – corrobora Fabio Tedeschi – l’approccio è stato più che positivo. C’è grande volontà di comprendere le nuove dinamiche e di collaborare».

Da ultimo, il rettangolo di gioco. Sulla filosofia tecnica è ovviamente coach Rusconi a delineare gli intendimenti: «Al centro del progetto ci saranno gli allenatori già presenti in Pallacanestro Varese, sui quali abbiamo scommesso: in piena autonomia dovranno mettere le loro qualità a servizio delle formazioni che seguiranno. Saranno liberi da qualsivoglia vincolo: io mi limiterò a presiedere l’under 18 e a fare una sintesi dei vari percorsi di crescita, cercando di preparare i più grandi all’approccio con la Serie A. Formare dei giocatori per la prima squadra rimane l’obiettivo primario della nostra avventura».

Si inizierà presto a sudare: l’under 18 si radunerà il 21 agosto (per le altre selezioni l’incipit della stagione è ancora da determinare) e dedicherà i primi dieci giorni di preparazione esclusivamente alla parte atletica, mattina e pomeriggio.

Sì, definitivamente: per chi – si spera – sarà chiamato a rappresentare il domani agonistico della Varese del basket ci sarà da sudare.