Il re del Cuvignone: «Quassù 205 volte. Pensando a Marco»

Martino Caliaro, una passione per la mitica salita: «Un giorno sì e uno no devo farlo, è più forte di me.Voglio arrivare a 250 scalate per la fine dell’anno»

Il Cuvignone è una delle , non solo varesino, ma italiano. 9,5 chilometri di ascesa da Cittiglio,, strada stretta che non riposa quasi mai, solo un breve falsopiano incastonato tra le rampe incessanti. Su questi tornanti, restano impresse le orme di due campioni: , che hanno fatto di questa strada la loro palestra ciclistica, su e giù, tre o quattro volte al giorno, per concludere l’allenamento.

Il Cuvignone era il termometro del loro stato di forma, su queste rampe capivano veramente come stavano le gambe. Un po’ come il per. La salita di casa, che ti guarda negli occhi e non ti dice bugie. C’è un che ama questa salita più di chiunque altro, e la percorre più volte al giorno. Appena stacca dal lavoro,, tra gli alberi che avvolgono questo serpentone di strada che parte da Cittiglio. Lui si chiama ,

26 anni, un passato da ciclista giunto alle porte del professionismo, che ora si diletta sulle strade del varesotto. . Per un pomeriggio, , per gustarci un’ascesa fino alla vetta della salita. Ritrovo a , davanti alla Pasticceria Zanoni, a due passi dalle prime rampe.
Per Martino, in questo insolito e soleggiato pomeriggio di novembre, si tratta del. Sì, vale la pena ripeterlo, perché il dato è impressionante: questo ragazzo ha scalato per 205 volte il Cuvignone dal 1 gennaio 2015. E allora via, partiamo, lui davanti sulle due ruote, noi dietro, sulle quattro. , perché li conosce a memoria, in ogni loro dettaglio, in ogni tornante. Si alza sui pedali e poi si risiede sulla sella, sa quando aprire il gas e quando respirare., il sole bacia i colori autunnali della natura del Cuvignone, fa fin troppo caldo per essere a Novembre, ma ad un ciclista come lui non pare vero di poter pedalare con queste condizioni a dir poco favorevoli. Arrivati in cima, ci fermiamo a scambiare due chiacchiere.

È una salita per ciclisti veri, non puoi fare altro che prendere fiato e lanciarti in discesa. E così fa Martino, il sole è ancora alto nel cielo, quindi c’è tutto il tempo per salire un’altra volta. Ad inizio salita, ci chiedevamo come fosse possibile percorrere la stessa salita per oltre duecento volte in un anno, senza annoiarsi un po’. Ecco, non abbiamo nemmeno avuto bisogno di chiederglielo, perché la risposta ce la siamo data da soli allo scollinamento. Il Cuvignone è . Quando lo scali, ti immergi in un mondo diverso, lontano, tra gli alberi ed i prati. In lontananza sorridi al , mentre sotto i pedali la strada non ti concede tregua. Martino, il protagonista principale di questa storia, mentre noi fantastichiamo è già risalito in sella, si copre con una e scende verso . Ed il giallo color Pirata non è casuale, perché il suo idolo di una vita intera è Marco Pantani. L’obiettivo stagionale è uno solo, arrivare a 250 scalate entro il 31 dicembre.