«Il Varese è il Varese, senza non posso stare». L’affetto dei tifosi per cominciare alla grande

I fedelissimi salutano i biancorossi. Taddeo: «Spero che altri abbiano la loro fiducia: per il sogno c’è ancora poco tempo»

Abbracci, foto, sorrisi, strette di mano. Attaccamento, entusiasmo, amore. Ieri i tifosi del Varese hanno conosciuto per la prima volta i loro giocatori, radunati in mattinata allo stadio per la partenza verso Chatillon dove, nel pomeriggio, Salvatore Iacolino ha diretto il suo primo allenamento biancorosso.

Una cinquantina i fan presenti al Franco Ossola, carichi al punto giusto per dare il via alla nuova stagione. Immancabile tra loro il Rinaldo Ossuzio; il motivo è semplice: «Cosa ci faccio qua? Il Varese è il Varese! Sono 60 anni che è nel mio cuore: senza non posso stare… Speriamo vada tutto bene; per ora sono contento di vedere una buona squadra di bravi ragazzi». Ma il Rinaldo farà la formazione anche a Iacolino? «Mi sono chiesto: ma come faccio a fare le formazioni a un maestro come lui? Però ci ho ripensato: sì, le farò anche a lui!».

Da uno storico guardiano all’altro, anche sul viso del Federico Bozzoli c’è un grande sorriso: «Questo raduno mi è piaciuto, anche più di quello dell’anno scorso perché ho potuto conoscere subito i ragazzi: gli under mi hanno fatto un’ottima impressione, mi sembrano avere una marcia in più e i due attaccanti che abbiamo preso sono fortissimi, hanno tanti gol nei piedi. Poi, Iacolino: il numero 1 di questa categoria, che farebbe di sicuro bene anche… non diciamo dove. Come andrà la stagione? Vediamo…».

La scaramanzia, tra i tifosi biancorossi, non manca mai. Al pari dell’affetto: «Amo la mia squadra e i miei ragazzi… come una mamma – parla Antonella Fidanza, da quest’anno trait d’union tra i tifosi e la società – Mercoledì (partenza ore 10 dallo stadio, 20 euro per il viaggio, pasto libero; info al 3382584390) andremo in ritiro in Val d’Aosta anche noi e domenica 30 saremo pronti per la Tim Cup: speriamo si giochi vicino, vogliamo tornare subito a tifare».

Da una mamma a un papà biancorosso: «Quando la famiglia si raduna non si può mancare – dice Maurizio Bertani, presidente del club “Terzo tempo” – Spero di avere le soddisfazioni perse l’anno scorso. Credo ci siano tutte le persone giuste per fare bene: conterà l’impegno, nessun dramma se non arrivano i risultati. La squadra mi pare valida, con un salto di qualità rispetto all’anno scorso. Serie C? Preferisco un passo, coscienzioso, alla volta».

Nel gruppo pronto a partire anche il preparatore dei portieri Oscar Verderame, il preparatore atletico Ciro Improta e il suo “aiutante”, Federico Fumagalli: professionisti, e cuori biancorossi. «Sono ancora qui, certo: quando uno sta bene a casa sua, perché dovrebbe cambiare – la domanda di Verderame – Sono contento di questi 9 giorni di ritiro insieme: conoscerò i ragazzi, così da instaurare un rapporto di fiducia e far capire loro la mentalità di questa piazza. Ci sarà da lavorare per essere pronti a un’altra stagione impegnativa». Con Verderame anche una battuta su Pissardo, tornato all’Inter e in ritiro con Spalletti: «Un ragazzo eccezionale, che si è sacrificato mettendosi a totale disposizione: ha dimostrato che il lavoro paga. Ora è il momento di questi ragazzi: con l’impegno aiuteranno la squadra a conquistare obiettivi importanti».

Già sul pezzo “o’ professore”, Ciro Improta: «Inizia un’altra avventura: noi ci metteremo, come sempre, il massimo impegno. In questi giorni sarà una preparazione “strana”, visto che il 30 c’è la Tim Cup: non caricheremo troppo. Dopo quell’impegno ci concentreremo per arrivare pronti al campionato. I tifosi? L’abbraccio che riceviamo oggi l’ho già visto: in Eccellenza, poi l’anno scorso; e mi piace, sempre. Conosco questo pubblico: se i ragazzi danno l’anima, apprezza. Anche quest’anno sarà così: parola d’ordine, mai mollare».

Al suo fianco, l’allievo: Federico Fumagalli. Allenatore della scuola calcio, dottore magistrale in Scienze motorie con master da preparatore atletico a Coverciano quasi concluso. E, soprattutto, cuore biancorosso: «Sono entrato da quel cancello 5 anni fa e ora, in una squadra così importante, aiuterò Improta, facendo anche da collegamento tra staff atletico e medico. Sono fortunato, e felice: era il mio sogno. Ho detto subito sì a questa proposta, ho tanto da imparare: io ho un briciolo di esperienza, le persone con cui lavorerò un bagagliaio d’auto pieno. Continuerò anche ad aiutare Cosimo Bufano con la scuola calcio: insomma, un impegno davvero a tempo pieno. Per il mio Varese…».

Sorrisi, entusiasmo, amore. E il sogno serie C ancora vivo: «L’ennesima grande risposta dei tifosi, su cui non ho mai dubbi – parola del presidente Aldo Taddeo – Mi auguro che anche la città, le istituzioni e qualche imprenditore ci dia fiducia e ci aiuti a realizzare un sogno: c’è tempo fino a martedì…».