«La Tre Valli nel World Tour? Anche no…»

Oldani dopo il successo (anche televisivo) di martedì: «Per ora il salto di categoria sarebbe solo un costo»

Il dolce mercoledì della Tre Valli. La corsa è finita, ma sono i risultati e i complimenti a regalare soddisfazione agli organizzatori. Un dato su tutti, pubblicato ieri, è quello relativo alla copertura televisiva dell’evento: «Più di 2milioni e 300mila telespettatori – racconta la Società Ciclistica Alfredo Binda – hanno seguito in diretta su RAI 3, Eurosport e Bike Channel la Tre Valli. Quasi 400.000 i telespettatori che hanno seguito la corsa su Rai Sport +HD dalle 14:40 alle 15:15.  In totale 800.000 persone in più rispetto alla scorsa edizione, il 2% di share in più».

Un risultato ottimo che conferma la bontà di una corsa ben organizzata, sviluppata su un percorso interessante e selettivo, e soprattutto apprezzata dagli appassionati di ciclismo. Sotto ogni aspetto è dunque notevole il passo avanti compiuto negli ultimi anni dagli organizzatori, in grado di trovare una collocazione in calendario davvero ottimale: la vicinanza con il Lombardia di sabato attira nella settimana precedente fior di campioni, tanto alla Tre Valli quanto alla Milano-Torino. Indubbiamente ora l’idea di Renzo Oldani e della Binda è

quella di proseguire nel solco tracciato durante le ultime stagioni. Dunque, non c’è il desiderio a tutti i costi di inseguire il salto nel circuito “World Tour”, come ci conferma il patron Oldani: «Quello che ci chiediamo in realtà è: cosa cambierebbe a questo punto essere o meno nel World Tour? Mi spiego: penso che la Tre Valli, per lo spettacolo che offre e per i grandi campioni che attrae, si propone come valida alternativa alle corse World Tour che magari non hanno la stessa storia, lo stesso blasone e lo stesso apprezzamento del pubblico. Ciò che cambierebbe è solo l’aspetto economico, che ci causerebbe un impegno maggiore. Finché regge questa situazione e questa collocazione in calendario con la vicinanza al Lombardia, il World Tour non ci interessa. Se dovesse cambiare qualcosa, siamo pronti a sentire la brezza che gira».

Il motivo di un possibile cambiamento dello scenario è la fresca elezione, avvenuta durante i Mondiali di Bergen in Norvegia, del francese Lappartient come nuovo presidente dell’Unione Ciclistica Internazionale al posto dell’inglese Cookson, che aveva contribuito a bocciare il salto di categoria della storica corsa varesina: «A novembre avremo una riunione dell’AIOCC (l’associazione internazionale degli organizzatori di corse ciclistiche) a Copenhagen, in cui sarà presente lo stesso Lappartient. Noi faremo le nostre proposte su nuovi tipi di calendario e altro. Quindi siamo pronti a muoverci in base a quelle che saranno le delibere. Detto ciò ripeto, a noi va benissimo la situazione attuale e per questo ringrazio anche Mauro Vegni, responsabile di RCS, che ci è sempre venuto incontro in questi anni di collaborazione».