«Le critiche e gli insulti li prendo io. Ma restiamo uniti o non ne usciamo»

Iacolino, esperienza e personalità: «I ragazzi ce la stanno mettendo tutta, credetemi. Lasciamoli tranquilli»

Salvatore Iacolino, così come tutti i tifosi del Varese, domenica ha trascorso una brutta giornata. La sconfitta con l’OltreVoghe prima, la contestazione poi. Nel frattempo la classifica piange, la squadra stenta e per l’allenatore piemontese non poteva esserci inizio più difficile in questa avventura biancorossa. Sette punti in sette partite e una vetta della classifica lontana 12 punti. Troppi, se l’ambizione iniziale è quella di vincere il campionato. Troppi, se la rosa che hai a disposizione viene definita da più parti, e lo è, competitiva per la vittoria finale. Proprio con Iacolino, che per la seconda domenica di fila è rimasto ai margini della sala stampa lasciando spazio al direttore sportivo Alessandro Merlin, torniamo sulla sconfitta di Voghera.


Non sono facili da spiegare certe situazioni: per un’ora abbiamo fatto bene, abbiamo creato e abbiamo sbagliato, il peccato è non chiudere le partite. E poi i gol li prendiamo. Non è una disamina facile perché la squadra si esprime bene, non viene messa sotto da nessuno, in sette partite non c’è stata squadra che ci abbia messo sotto. Io stesso mi faccio delle domande, questa è una squadra che manca di concretezza, dobbiamo imparare a giocare meno bene ed essere più cinici. È da tempo che lo vado dicendo ai ragazzi.

Io dico che purtroppo stiamo pagando carissime le nostre ingenuità difensive. Ci sono annate in cui sbagli e non paghi, però quest’anno mi sembra incredibile. Tutte le volte che fai un minimo errore, vieni punito. E la verità è che non riusciamo a metterci mai una pezza: non nascondo che se non cominciamo a essere più solidi, cattivi e decisi in difesa diventa dura vincere. L’unico modo è quello di lavorare e di darci dentro per eliminare gli errori che stiamo facendo. Perché stiamo commettendo errori incredibili.


Se fossero dei problemi tattici li avremmo già risolti. A mio parere sono disattenzioni individuali, sono andato a rivedermi in video i due gol di domenica e con un minimo di attenzione in più si potevano evitare entrambi. Non siamo cattivi, decisi e coraggiosi nella nostra area di rigore. E dobbiamo iniziare ad esserlo.

Potrebbero essere tanti come potrebbero non esserlo; il campionato è lungo e le partite da giocare sono tante. Il tempo c’è per rimediare alla classifica, però bisogna cambiare atteggiamento da subito in fase difensiva.

I tifosi hanno ragione, parliamoci chiaro, però non mi sento di condannare la squadra che ce la sta mettendo tutta. Io li vedo in settimana e anche la domenica, non posso incolpare nessuno di poco impegno, poca voglia o poco attaccamento alla maglia. Lo nego nella maniera assoluta. I risultati non vengono, mi aggrappo al fatto che commettiamo troppe ingenuità in difesa. È l’unica spiegazione che do in questo momento. Queste ingenuità andrebbero sistemate con un lavoro di squadra, è tutta la squadra a difendere. Sono convinto che la squadra reagirà e saprà farlo bene, dovremo essere uniti per uscire da questa situazione. E voglio fare una richiesta ai tifosi.


Che insultino me e che critichino me, ma lascino tranquilli i ragazzi altrimenti non ne veniamo più fuori. Dobbiamo essere uniti e quadrati per uscire da questa situazione, serve che i tifosi ci incoraggino, lasciando però tranquilla la squadra. Tutti insieme, a partire da me, dalla squadra, dalla società e dai tifosi, dobbiamo stare uniti e venirne fuori insieme.

Domenica ero talmente nervoso e arrabbiato al termine della partita che avrei potuto dire cose poco eleganti. Perciò ho preferito evitare.