Troppo Novara per la Pro che non punge

Derby del Ticino ai piemontesi: dominano e vincono nella ripresa. I tigrotti tengono a lungo il campo, ma steccano gli uomini chiave


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17’ st Freddi, 32’ st Corazza.


(3-5-2):
Tozzo; Martinelli, Gavazzi, Freddi; Dickmann, Bianchi, Buzzegoli, Pesce (16’ st Garofalo), Foglio (41’ st Miglietta); Corazza (35’ st Della Rocca), Evacuo.
Panchina: Montipò, Vicari, Garufo, Gonzales.
All. Napoli (Toscano squalificato).


(4-2-3-1):
Melillo; Guglielmotti, Botturi, Pisani, Taino; Bovi (26’ st Giorno), Palumbo; D’Errico, Serafini, Candido (34’ st Brunori); Baclet.
Panchina: Perilli, Lamorte, Panizzi, Romeo, Terrani.
All. Montanari.



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Baldicchi di Città di Castello.


Spettatori 3.680, incasso 15.000 euro. Calci d’angolo 12-4 per il Novara. Ammoniti Martinelli (N), Bovi, Baclet (P). Recupero: 1’ e 3’.

Il differenziale fra Novara e Pro Patria era evidente sulla carta e lo ha confermato il campo. Una vittoria limpida, quella piemontese, ottenuta contro una Pro che ha tenuto a lungo in equilibrio il risultato, rimanendo compatta, anche se ha rischiato in qualche occasione.
Nessuna pretesa che Serafini e compagnia potessero compiere qualche atto di pirateria, però che almeno ci fosse un sussulto o una reazione dopo essere andata in svantaggio. Chi ha mancato l’appuntamento sono stati i suoi uomini di maggior spessore.

Primo tempo con maggiore iniziativa del Novara, che parte su ritmi sostenuti senza però creare pericoli dalle parti di Melillo.
Col contagocce le azioni da rete dei piemontesi, con Pesce che al 20’ si beve Guglielmotti sulla linea di fondo, mette in mezzo, ma Evacuo non ci arriva: i padroni di casa reclamano una trattenuta di Pisani, l’arbitro fa proseguire e Dickmann non finalizza da pochi passi.
L’unica palla gol la Pro Patria la costruisce al 26’

su calcio di punizione dal limite: tutti si aspettano il destro ad effetto di Candido, ma il tigrotto appoggia a Baclet che mette in movimento D’Errico, il cui destro s’infrange sulle mani di Tozzo che manda in angolo.
Insiste il Novara, anche se a ritmi più compassati, però costanti. Al 35’, su un traversone di Buzzegoli, Melillo non legge bene la traiettoria permettendo a Pesce di mandare al centro un controcross dalla sinistra sul quale irrompe Bianchi, che fortunatamente per la Pro manda oltre la traversa. Nei minuti prima del riposo, ancora in avanti gli azzurri di Toscano, spinti dalla rabbia in risposta ad alcune decisione arbitrali che non condividono.

La ripresa riparte sui medesimi toni, con il Novara a condurre la danza, ma senza trovare il pertugio per arrivare a Melillo.
Finché, al 17’, gli azzurri vanno in vantaggio. Buzzegoli dalla destra pennella un calcio di punizione sul quale Freddi arriva puntuale, appoggiando di testa in rete: cerca di recuperare con le unghie l’estremo difensore bustocco, ma la traiettoria è molto angolata.
Sbloccato il risultato, il Novara arretra la sua azione cercando di rendersi pericoloso in contropiede. La Pro cerca di manovrare, ma fatica a costruire un’azione da gol: si porta con più coraggio dalle parti di Tozzo, però alla formazione di Montanari mancano lo spunto e quel pizzico di cattiveria sulla linea dei venti metri.
I tigrotti lasciano ampi margini e ne approfitta il Novara al 32’: percussione di Garofalo sulla sinistra, comodo cross rasoterra sul quale irrompe Corazza e raddoppia.
I biancoblù hanno una reazione rabbiosa, più d’istinto che d’idee. Ci prova D’Errico con un’azione personale, ma senza trovare un compagno pronto a rifinire. E dopo tre minuti di recupero la Pro Patria abbassa nuovamente il capo.