La dog-sticcera ha fatto strada nel tempio di Giallo Zafferano

Chiara Cajelli è laureata in comunicazione ma ha anche l’hobby dei fornelli. Si è specializzata in ghiottonerie per quattro zampe e ha fatto successo

A cucinare la pastafrolla ha imparato a sei anni, da suo papà. Una passione per la cucina che non solo dura da tanti anni, ma che l’ha persino portata a diventare una dog-sticcera ossia una pasticciera capace di ingolosire con i suoi bocconcini gli amici a quattro zampe.
Ma soprattutto , grazie all’hobby dei fornelli e a una laurea magistrale in comunicazione all’Università dell’Insubria, è sbarcata nel team di Giallo Zafferano come media social manager.
A 29 anni è passata da Varano Borghi a Milano e dai dolci casalinghi ad un marchio affermatissimo su tutte le piattaforme web in fatto di ricette.

«La mia passione – racconta – sono i dolci e la pasticceria in generale. Mi è sempre piaciuto cucinare e qualche anno fa, quando si è ammalata la mia cagnolina Billa, ho cominciato a preparare per lei dei biscottini per far sì che mangiasse qualcosa. Ho provato tante ricette utilizzando ingredienti biologici e naturali e dopo un po’ ho cominciato a curare un sito che ha avuto un certo successo».
Dai cuoricini alla banana dalle proprietà

antinfiammatorie ai chips di mela ricchi di fibre e vitamine, la cucina canina vista da qui con le sue uova da galline allevate a terra, il suo olio proveniente da coltivazione bio e bottarga di tonno è un mondo neanche troppo distante da quello umano.
Anzi, per certi versi, fa persino venire l’acquolina in bocca. La dog-sticcera però al momento ha dovuto deporre matterello e formine per dolcetti. Li tira fuori nel tempo libero, per partecipare a qualche evento di beneficenza dietro casa.
«L’incontro con Giallo Zafferano – racconta – è stato davvero casuale: mentre si avvicinava la laurea, infatti, stavo pensando avviare una mia attività in proprio con i bocconcini canini per i quali avevo aperto una pagina web ed avevo cominciato l’attività sui social». Decisivo per lei il contatto, appena dopo la laurea specialistica, con la “costola editoriale” di Banzai, società leader nell’e-commerce. Si tratta di una presenza online che catalizza ogni giorno l’attenzione di milioni di internauti intercettando grandi passioni, come quella per la cucina.

«Al career day dello scorso autunno – racconta Chiara – sono passata dal loro banchetto a lasciare il mio curriculum con almeno altri 150 studenti. Mi hanno chiesto cosa mi piacesse fare e io ho risposto con sincerità: scrivere e cucinare».
Due passioni che Chiara concilia con tanto altro, compreso il fatto che nella sua vita da studentessa ha sempre lavorato. «Ho fatto davvero tanti lavori – dice – persino la lavapiatti». Un modo differente di conoscere veramente cosa sia una cucina al di fuori dalle mura domestica.
«Non ho davvero mai vissuto un momento senza fare nulla e questo per me è molto positivo perché posso dire che non mi annoio mai». Durante gli studi c’è stato anche il tempo per uno stage in A2A e la vincita di una borsa di studio messa in palio dal Rotary club Alto Verbano per progetti di sensibilizzazione sul tema dell’acqua.
«La proposta è arrivata da un nostro docente – racconta – e io mi sono lanciata su questo tema che per me è importantissimo».
Così Chiara ha coinvolto alcuni colleghi e con telecamera e microfoni, ha girato la città e impacchettato un simpaticissimo video: “Varese citta potabile. Io me la bevo”.