«Busto è la capitale della solidarietà. E dell’aiuto alle persone con disabilità»

Il filo della sensibilità collega l’ex senatore Rossi alla senatrice Bignami

«Busto capitale. Della solidarietà e dell’aiuto alle persone che hanno delle disabilità». Dal senatore (di ieri) alla senatrice (di oggi): il filo di una sensibilità che accomuna due generazioni della politica bustocca. «Dalle scuole con il corso di formazione della Fondazione Renata, al “Dopo di noi” con la senatrice Bignami e la sua legge per il riconoscimento del caregiver familiare – traccia il filo Rossi – la città di Busto Arsizio sta facendo miracoli per le persone meno fortunate».

Destini incrociati, quelli del (già) senatore e sette volte sindaco e della (ancora per qualche mese, visto che esclude una sua ricandidatura) senatrice . Il primo ha appena sancito dal notaio, qualche giorno fa, la costituzione della Fondazione Renata, in onore della moglie scomparsa lo scorso febbraio. «Faremo una presentazione pubblica – annuncia Rossi – possibilmente alla presenza della ministra Valeria Fedeli, che ha manifestato il suo interesse per conoscere cosa stiamo facendo». Re.Na.Ta., oltre al nome della signora in Rossi, sta per “Recuperare Naturalmente Talenti”, visto che la Fondazione si pone l’obiettivo di avviare un master post-universitario per la formazione specialistica degli insegnanti di sostegno che seguono i ragazzi che hanno delle difficoltà, dai disturbi dell’apprendimento come dislessia, discalculia, ecc., ad altri tipi di disagio o disabilità.

«È l’inizio di un percorso post-universitario, che un giorno diventerà universitario – afferma Gian Pietro Rossi dopo la firma dal notaio – finalmente, quando un giorno avrò realizzato questo sogno, me ne andrò in pensione». Anche la borsanese Laura Bignami, fondatrice del Movimento X dopo essere stata espulsa dai Cinque Stelle, confida di chiudere “in bellezza” la sua esperienza a Palazzo Madama, con l’approvazione della legge, che porta il suo nome, sul riconoscimento e il sostegno del “caregiver” familiare, ovvero colui (più spesso colei) che si prende cura, al di fuori di un contesto professionale e retribuito, di un familiare, assicurandogli assistenza e sostegno in assenza di servizi pubblici adeguati e sufficienti. «Il disegno di legge è in fase deliberante in commissione, con 94 firme a sostegno, oltre alla risoluzione di Regione Lombardia di recente approvazione – fa sapere Bignami – un primo mattone l’abbiamo messo con l’approvazione degli ordini del giorno per la costituzione di un Fondo per il sostegno del caregiver. Ora parto all’attacco con gli emendamenti alla Legge di Bilancio, tra cui quello per il prepensionamento dopo 30 anni per i caregiver».